BERGAMO – Al margine della riunione avvenuta nei giorni scorsi tra i vertici della Regione Lombardia e la delegazione della Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, Confai Bergamo ha diffuso alcune riflessioni sulla proposta di regolamento per la PAC 2028-2034 collegata al nuovo Quadro finanziario pluriennale dell’Unione Europea.
“Di fronte a un taglio consistente dei fondi destinati all’agricoltura europea – che, secondo le stime, supererebbe il 20% dell’attuale dotazione – il mondo rurale deve avviare fin da ora una seria riflessione circa il futuro della gestione agricola”, ha commentato Leonardo Bolis, presidente di Confai Bergamo e Confai Lombardia, aderenti a CAI Agromec. “Il nostro obiettivo dovrà essere quello di rendere l’attività agricola sempre più indipendente dagli aiuti al reddito del cosiddetto primo pilastro della Pac e orientata a un rafforzamento della competitività, in un contesto economico e geopolitico peraltro tutt’altro che favorevole”.
Il nuovo regolamento presentato dalla Commissione europea prevede un ventaglio articolato di 19 tipologie di intervento, che spaziano dalle misure più consolidate, come il sostegno al reddito calcolato sulla superficie agricola, fino a strumenti innovativi, tra cui i servizi di sostituzione aziendale pensati per consentire agli agricoltori di dedicarsi alla famiglia o alla formazione professionale.
Sul ruolo delle aziende e sulle nuove sfide del settore è intervenuto anche Enzo Cattaneo, segretario provinciale di Confai Bergamo: “Il cammino istituzionale verso la versione definitiva della nuova PAC è tutt’altro che concluso, ma emergono già alcuni tratti distintivi. In particolare, si profila una più stretta correlazione tra l’accesso ai finanziamenti e la capacità gestionale degli imprenditori, che dovranno dimostrare di saper garantire adeguatamente la sostenibilità dei processi produttivi come risposta alle emergenze ambientali e climatiche”.
Guardando alla futura programmazione, Confai sottolinea inoltre che la Commissione europea attribuisce grande rilievo a innovazione, trasferimento di conoscenze e sviluppo territoriale. In questa prospettiva, gli Stati membri saranno chiamati ad assicurare agli agricoltori e, più in generale, ai titolari di attività agro-silvo-pastorali un accesso effettivo all’innovazione attraverso sistemi che favoriscano lo scambio di informazioni tra consulenti, ricercatori e operatori, la diffusione dei risultati della ricerca e una concreta implementazione di servizi di consulenza aziendale.