Grano duro, Lollobrigida: quello italiano è identità e sovranità. Il Governo sostiene la filiera con misure concrete e di lungo periodo: 300 milioni euro con Coltivaitalia

ROMA – “Il grano duro italiano non è soltanto una coltura, ma rappresenta la nostra identità.

Per questo già nel 2024 abbiamo garantito 30 milioni di euro per i contratti di filiera, coprendo oltre 130 mila ettari per circa 9mila aziende agricole.

Con il Coltivaitalia destiniamo altri 300 milioni di euro per sostenere le filiere cerealicole e rafforzare la sovranità alimentare. C’è stato un periodo in cui i produttori sono stati in balia del più forte, è l’ora di invertire la rotta. Crediamo nella concorrenza ma in quella leale, basata sulla reciprocità dei costi di produzione e sulla possibilità di individuare un prezzo equo.

Per questo da gennaio la CUN diventerà il luogo in cui gli agricoltori e i compratori stabiliranno il giusto prezzo del grano. Serve trasparenza e correttezza nei rapporti di filiera e per questo avvieremo anche controlli serrati alle frontiere, perché il grano importato rispetti tutti gli standard che i nostri agricoltori garantiscono”.

Così il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida – intervenendo in collegamento con le piazze di Bari e Palermo -alla mobilitazione indetta da Coldiretti sulle difficoltà della filiera del grano.

“Il Governo Meloni è quello che ha investito di più nel sostegno agli agricoltori, all’agricoltura e nella valorizzazione del grano duro italiano e continueremo in questo lavoro. Con queste misure vogliamo dare certezze ai nostri agricoltori e rafforzare la competitività della filiera cerealicola italiana”, ha dichiarato Lollobrigida.

LE MISURE A SOSTEGNO DEL GRANO ITALIANO

– Commissione Unica Nazionale (CUN) del grano duro: Sarà istituita formalmente dal 1° gennaio 2026, superando le borse merci locali, per garantire trasparenza e stabilità nella formazione dei prezzi.

– Contratti di filiera: Stanziati 30 milioni nel 2024 per il fondo grano duro e previsti ulteriori fondi, fino a coprire 400mila ettari con il supporto del fondo Sovranità alimentare di Coltivitalia da 300 milioni di euro.

– Giusto prezzo e stop alle pratiche sleali: Ismea pubblicherà i dati sui costi medi di produzione; l’ICQRF rafforzerà i controlli contro prezzi sottocosto.

– Credito d’imposta alle industrie: Introdotto un incentivo da 10 milioni di euro per le imprese di trasformazione che lavorano cereali nazionali con contratti di filiera.

– Ricerca e innovazione con il CREA: Avvio di un piano di ricerca su varietà più produttive e resilienti, con attenzione a TEA e irrigazione di precisione.

– Controlli e tracciabilità sul grano estero: Rafforzato il sistema dei controlli e potenziati gli strumenti di tracciabilità per garantire pieno rispetto degli standard e trasparenza sull’origine.

Informazione pubblicitaria