COMO – “La collaborazione tecnica e scientifica tra Europa e Nordamerica non può svilupparsi se non si parte dal riconoscimento che esiste un’emergenza demografica e ambientale, e che deve essere affrontata subito, in sintonia con quanto raccomandato dalla comunità scientifica e dalle istituzioni internazionali”.
Con queste parole la Presidente di FederUnacoma Mariateresa Maschio ha portato il proprio saluto alla North American – EU Agriculture Conference, che ha aperto la sua 41ma edizione questa mattina a Como.
“La collaborazione tecnica e scientifica fra Europa e Nordamerica – ha aggiunto la presidente di FederUnacoma – non può esistere se non si realizza contestualmente una piena apertura dei mercati. Lo sviluppo di un modello di agricoltura altamente qualitativo, la risposta alla concorrenza sui mercati agricoli e agromeccanici rappresentata dalle economie emergenti, richiedono che gli scambi commerciali vengano incoraggiati, e non frenati da protezionismi e da politiche doganali che invece di integrare i nostri sistemi li allontanano”.
L’incontro di Como, che vede presenti oltre 250 personalità del mondo agricolo e agroindustriale in rappresentanza di Unione Europea, Canada, Messico e Stati Uniti, si svolge in un momento difficile per le relazioni commerciali tra le due sponde dell’Atlantico – questo hanno sottolineato nei propri interventi il presidente del Copa Massimiliano Giansanti e i presidenti delle organizzazioni professionali agricole italiane intervenuti – e rappresenta per questo un’occasione per rilanciare il dialogo politico e per affermare la volontà di cooperazione tra sistemi economici che debbono essere complementari.
Il compito dell’agricoltura è produrre beni di vitale importanza – ha sostenuto il Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Francesco Lollobrigida – ma nello stesso tempo di presidiare il territorio, difendere l’ambiente e sostenere le comunità rurali. Pur nelle loro differenze – è stato detto – le agricolture dei Paesi rappresentati alla Conferenza sono accomunate da un modello produttivo che punta alla qualità e alla corretta remuneratività per gli agricoltori e che, soprattutto a fronte della concorrenza serrata da parte dei paesi emergenti, deve potersi sviluppare in un sistema di libero commercio.
Il tema dei dazi è stato affrontato nella sessione “Tendenze commerciali Nord America-UE e revisione USMCA”, alla quale ha preso parte per FederUnacoma il Vicedirettore Generale Fabio Ricci.
I dazi rischiano di ridurre sensibilmente il commercio di macchine agricole verso gli Stati Uniti – ha osservato Ricci – e con esso di danneggiare l’industria europea in termini di fatturato, e quindi di capacità d’investimento nella ricerca e sviluppo di tecnologie sempre più avanzate, necessarie per la moderna agricoltura. Comprimere gli scambi commerciali – ha aggiunto Ricci – può rivelarsi dannoso anche per il sistema agricolo americano, che ha necessità di molte tecnologie prodotte in Europa, basti pensare alle gamme per le colture specializzate che sono tradizionalmente realizzate nel nostro Paese e che in questi anni hanno molto contribuito allo sviluppo della viticoltura e frutticoltura negli Stati Uniti.
La cooperazione, tuttavia, non si realizza solo in campo commerciale, ma anche in campo scientifico, in special modo grazie allo sviluppo di tecnologie digitali e mezzi meccanici sempre più avanzati. Di queste si è parlato, sempre nel contesto della conferenza, nel corso di un incontro dal titolo “I dati e l’agricoltura” al quale ha partecipato Alessio Bolognesi, responsabile tecnologie digitali del servizio tecnico FederUnacoma.
Incentrato sull’importanza dei dati in agricoltura, sia per le aziende primarie sia per i costruttori di mezzi meccanici, l’intervento di Bolognesi ha evidenziato come il Data Act dell’UE ridefinisca l’accesso ai dati, garantendo equità e vantaggi per i coltivatori. Tuttavia è importante porre l’attenzione sulle sfide che la gestione dei dati comporta per l’industria della meccanica agricola. Bolognesi ha rimarcato l’aspetto legato all’interoperabilità dei dati come fattore chiave per l’innovazione in agricoltura. A questo proposito sono state presentate iniziative fondamentali quali ISOBUS, AgIN e ADAPT, che favoriscono standardizzazione e connettività. L’interoperabilità – ha concluso Bolognesi – promuove l’efficienza, innovazione.