ROMA – UNAPOL esprime profonda preoccupazione per le notizie emerse in queste ore in merito a un presunto scandalo finanziario da oltre 180 milioni di euro, che – secondo quanto riportato dalla stampa nazionale – coinvolgerebbe operatori del settore oleario tra Spagna e Tunisia, con potenziali riflessi anche sul mercato italiano.
In un momento particolarmente delicato per il comparto, alle soglie di una campagna olearia attesa e ricca di speranze, UNAPOL ribadisce con forza che qualsiasi manovra opaca o speculativa a livello internazionale rischia di compromettere gravemente l’equilibrio del mercato e la tenuta economica di migliaia di olivicoltori e frantoiani.
Le previsioni per la produzione oleicola nel Mediterraneo indicano una sostanziale stabilità, con Italia, Marocco e Tunisia in controtendenza. In tale contesto, non vi sarebbero giustificazioni oggettive per un abbassamento dei prezzi, se non nel caso di dinamiche speculative che rischiano di danneggiare i produttori più virtuosi e vulnerabili.
Unapol richiama l’attenzione delle istituzioni italiane affinché sollecitino con forza un intervento delle autorità sovranazionali – a partire dalla Commissione Europea – per fare piena luce sui fatti, attivare rigorosi meccanismi di controllo sulle importazioni e garantire trasparenza, tracciabilità e concorrenza leale a livello interazionale.
Allo stesso tempo, UNAPOL ritiene fondamentale sostenere i percorsi di crescita e legalità dei Paesi produttori del Mediterraneo, in particolare della Tunisia, affinché si promuova un modello comune fondato su qualità, sostenibilità e rispetto delle regole.
Il rischio è che alcune aree del Mediterraneo diventino il “ventre molle” del mercato oleario globale, condizionato da logiche speculative che nulla hanno a che vedere con il valore del lavoro agricolo, la tutela del territorio e la sovranità alimentare dei popoli.
