Macchine autonome, droni e robot in agricoltura: difesa e esigenze coltivazioni in tempo reale

BARI – L’area espositiva REAL (Robotics and Electronics for Agriculture Live) – che costituisce la sezione di Agrilevante dedicata ai robot e ai macchinari ad alta automazione – non è una finestra sul futuro ma un esempio di agricoltura contemporanea.

Robot compatti specializzati nello sfalcio dell’erba interfilare per le colture arboree come il vigneto, o macchine che possono essere accoppiate a varie tipologie di attrezzature, fino alle macchine autonome super specializzate come gli sprayers, sono all’opera in questi giorni nell’Area 47 del quartiere fieristico barese, appositamente allestita.

Si tratta di mezzi particolarmente evoluti, che dimostrano come sensori, telecamere e computer possano leggere il terreno, monitorare le esigenze della coltivazione, intervenire in autonomia quando necessario. Ai modelli di robot che lavorano a terra si affiancano oggi i droni, che possono efficacemente e in velocità operare sulle parti superiori della pianta, controllandone lo stato di salute e processando tutti i parametri meteoclimatici.

Varie tipologie di robot e droni sono oggi in commercio, ma la ricerca non si ferma, ed anzi mai come in questo momento lavora per sviluppare la capacità di questi dispositivi, ai quali l’esposizione di Agrilevante ha dedicato due convegni nella giornata di ieri, il primo dal titolo “Droni in agricoltura: lo stato dell’arte”, promosso dalla federazione dei rivenditori di macchine e tecnologie per l’agricoltura FederAcma, il secondo dal titolo “Robotica e droni nei contesti agricoli”, promosso dall’Università di Bari.

Le prove tecniche dell’area REAL e i convegni dedicati fanno emergere, in primo luogo, la necessità per l’agricoltura di affidarsi a mezzi “intelligenti”, in grado di gestire con precisione scientifica ogni fase delle lavorazioni e quindi di utilizzare le risorse naturali e combinare i fattori produttivi con precisione scientifica. Ma evidenziano anche due funzioni fondamentali che i robot e i droni debbono assolvere, quella di sostituire il lavoro umano in quei contesti produttivi, vedi in particolare i Paesi più industrializzati, nei quali è più difficile reperire manodopera agricola; e quella di operare in aree impervie e in ambienti estremi, dove si prospettano pericoli per gli operatori e dove le macchine possono invece spingersi “oltre i limiti”.

 

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