ROMA – Dall’Europa arrivano segnali positivi sulla nuova Politica Agricola Comune (PAC). Ieri il Parlamento Europeo ha approvato due importanti emendamenti della Commissione Agricoltura (ComAgri), che vanno nella direzione auspicata da Legacoop Agroalimentare e da tutto il settore: no a un fondo unico e sì a risorse specifiche per agricoltura e pesca.
«Apprezziamo il lavoro svolto dai parlamentari italiani in Europa e dal ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, che ha annunciato l’intenzione di presentare all’Agrifish un documento ufficiale contro la proposta del fondo unico» – dichiara Cristian Maretti, presidente di Legacoop Agroalimentare.
«Un segnale importante per dare all’agricoltura e alla pesca il giusto riconoscimento e garantire una gestione efficace delle risorse».
Il via libera agli emendamenti 2 e 3 nel quadro del prossimo Bilancio UE 2028–2034 rappresenta, secondo Maretti, un passo fondamentale.
«L’emendamento 2 respinge l’idea di accorpare tutti i finanziamenti in un fondo unico per ciascuno Stato membro e invita invece a esplorare, ove necessario, canali di finanziamento alternativi, anche esterni alla PAC, per far fronte a calamità naturali», spiega Simona Caselli, responsabile degli Affari europei per Legacoop Agroalimentare.
L’emendamento 3, aggiunge Caselli, «chiede un aumento del budget PAC nel prossimo Quadro Finanziario Pluriennale (QFP), indicizzato all’inflazione, per evitare tagli al sostegno degli agricoltori e affrontare con efficacia le sfide post-pandemiche».
Un risultato accolto con favore anche dal comparto della pesca: le principali organizzazioni europee del settore hanno scritto alla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, per ribadire l’urgenza di un fondo dedicato e rafforzato, con risorse mirate e maggiori stanziamenti.
“La battaglia non è finita” – conclude Caselli –. “Ora serve coesione politica per impedire che la Commissione UE torni a proporre modelli di finanziamento sbagliati e penalizzanti per i nostri settori primari”.