Ingegneria naturalistica, Cairoli (Conaf): Risposta a dissesto idrogeologico, cambiamento climatico e vantaggi per salute pubblica e paesaggio

MILANO  – A Milano la Convention Nazionale dell’Associazione Italiana per l’Ingegneria Naturalistica.

Appuntamento lunedì 12 maggio, in apertura di Convention sulle strategie di adattamento al Cambiamento Climatico, i ricercatori leggeranno una lettera per Papa Leone XIV. Il via alle 9, in Palazzo Lombardia, Sala Valeria Solesin Piazza Città di Lombardia 1, Ingresso N4.

Nel suo intervento Monica Cairoli (nella foto in copertina) dottore forestale e consigliere CONAF, coordinatrice del Dipartimento Clima e Ambiente, ha parlato dell’ Ingegneria naturalistica, come capitale naturale e valore economico dei servizi ecosistemici, fra benefici indiretti e ritorni ambientali.

“L’ingegneria naturalistica è oggi una delle più efficaci applicazioni delle Nature Based
Solutions (NBS) – sottolinea Monica Cairoli, dottore forestale e consigliere CONAF, coordinatrice del Dipartimento Clima e Ambiente -, adatte tanto in ambito urbano quanto montano. Consente di rispondere in modo integrato alle sfide del dissesto idrogeologico, del cambiamento climatico, della salute pubblica e della qualità del paesaggio, generando al contempo vantaggi economici misurabili.

Le soluzioni verdi presentano costi di realizzazione inferiori rispetto alle opere grigie tradizionali e costi di manutenzione più bassi, offrendo benefici quali il sequestro di carbonio, la regolazione idrica e il rafforzamento della biodiversità.

In ambito urbano, soluzioni come i rain garden permettono di gestire le acque meteoriche con costi dimezzati rispetto ai sistemi tradizionali, fornendo servizi ecosistemici e migliorando al contempo il paesaggio e la qualità della vita. In ambito montano, tecniche come le palificate vive offrono maggiore adattabilità e integrazione paesaggistica rispetto alle soluzioni tradizionali.

L’intervento propone un confronto diretto tra casi studio concreti con analisi economiche comparative casi studio reali, evidenziando l’importanza di far conoscere e applicare queste soluzioni ai decisori politici e ai tecnici degli uffici pubblici, affinché l’ingegneria naturalistica sia riconosciuta come una priorità strategica nelle politiche territoriali e nei bandi di finanziamento” ha concluso Cairoli.


Federico Preti – docente di Idraulica dell’Università di Firenze – Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana per l’Ingegneria Naturalistica: “ Il Santo Padre è stato in America Latina ed ha visto e vissuto in prima persona il dramma degli eventi naturali che sono effetti del cambiamento climatico in atto. Lunedì apriremo la Conferenza con la lettura alla stampa del messaggio, anche di collaborazione, che rivolgiamo a Papa Leone XIV!”.

Si presenteranno alla stampa casi studio e progetti riguardanti l’Italia e in particolare la Lombardia, la Puglia, l’Abruzzo, la Sicilia, ma anche l’Africa e l’America Latina.

“L’ingegneria naturalistica è oggi una delle più efficaci applicazioni delle Nature Based Solutions (NBS), adatte tanto in ambito urbano quanto montano. Consente di rispondere in modo integrato alle sfide del dissesto idrogeologico, del cambiamento climatico, della salute pubblica e della qualità del paesaggio, generando al contempo vantaggi economici misurabili. Le soluzioni verdi presentano costi di realizzazione inferiori rispetto alle opere grigie tradizionali e costi di manutenzione più bassi, offrendo benefici quali il sequestro di carbonio, la regolazione idrica e il rafforzamento della biodiversità. In ambito urbano, soluzioni come i rain garden permettono di gestire le acque meteoriche con costi dimezzati rispetto ai sistemi tradizionali, fornendo servizi ecosistemici e migliorando al contempo il paesaggio e la qualità della vita. In ambito montano, tecniche come le palificate vive offrono maggiore adattabilità e integrazione paesaggistica rispetto alle soluzioni tradizionali. L’intervento propone un confronto diretto tra casi studio concreti con analisi economiche comparative casi studio reali, evidenziando l’importanza di far conoscere e applicare queste soluzioni ai decisori politici e ai tecnici degli uffici pubblici, affinché l’ingegneria naturalistica sia riconosciuta come una priorità strategica nelle politiche territoriali e nei bandi di finanziamento”.

 

 

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