Bitto e Valtellina Casera, motori della Dop economy lombarda

Bitto e Valtellina Casera

MILANO – Ha preso ufficialmente il via in Valtellina la stagione della transumanza, con 45 alpeggi attivi e oltre 11.000 ettari di pascoli che ospiteranno circa 3.000 bovini da latte e 300 capre. Un rito millenario, riconosciuto dalla Legge regionale 14/2022, che interessa le province di Sondrio e Lecco ed è alla base della produzione del Bitto Dop, simbolo dell’agricoltura di montagna lombarda.

I riflettori si sono accesi su Bitto e Valtellina Casera martedì 17 giugno a Milano, in occasione dell’evento “La montagna in un assaggio”, organizzato dal Consorzio di Tutela Bitto e Valtellina Casera, alla presenza dell’assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi.

“Bitto e Valtellina Casera crescono, come cresce l’intera Dop economy lombarda – ha dichiarato Beduschi –. Sono eccellenze che raccontano la Valtellina con autenticità, frutto di filiere virtuose che uniscono tradizione, qualità e sviluppo. Un impegno che proseguirà con ancora maggiore intensità in vista delle Olimpiadi Milano Cortina 2026, occasione unica per valorizzare le produzioni alpine lombarde”.

Produzioni in crescita

Il Bitto, raro formaggio d’alpeggio prodotto interamente in quota due volte al giorno, stagiona almeno 70 giorni prima di ricevere il marchio del Consorzio. Nella stagione estiva 2024 sono state prodotte 15.431 forme.

Il Valtellina Casera Dop, formaggio semigrasso e versatile prodotto in valle, è oggi il terzo simbolo gastronomico della Valtellina dopo Bresaola e Pizzoccheri. Nel 2024 ha registrato una crescita del +8,9% in volume (oltre 221.000 forme) e +10,3% in valore (13,2 milioni di euro). Le prime stime del 2025 confermano il trend: oltre 99.000 forme marchiate nei primi cinque mesi e una previsione di crescita delle vendite del 3%.

Una filiera che sostiene il territorio

“Dopo Bresaola e Pizzoccheri, Bitto e Valtellina Casera sono tra i prodotti più identitari della nostra valle – ha commentato Marco Deghi, presidente del Consorzio di Tutela –. Sono un baluardo per l’ecosistema sociale e ambientale della Valtellina e una risorsa economica fondamentale. Solo nel 2024, il loro impatto economico è stato di 15,9 milioni di euro, con un +37,6% a valore negli ultimi cinque anni”.

A celebrare le due eccellenze casearie, durante l’evento, anche lo chef Giancarlo Morelli, con ricette originali che hanno saputo esaltare il gusto autentico dei formaggi valtellinesi.

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