Settore ovicaprino in Sardegna, Copagri: Tempi maturi per strategia di rilancio

CAGLIARI – “Pur riconoscendo il grande impegno della giunta e dell’assessore all’agricoltura Gian Franco Satta nell’affrontare le emergenze che hanno colpito il primario, con particolare riferimento alla drammatica epidemia della Dermatite nodulare contagiosa-DNC, per la quale siamo ancora in attesa delle modalità operative per rimborsare i capi abbattuti, la mancata produzione e la ricostituzione delle mandrie, riteniamo che i tempi siano maturi per cominciare a ragionare sulla strategia da mettere in campo per rilanciare il Primario sardo”.

Lo ha evidenziato, fra l’altro, il presidente della Copagri Sardegna Giuseppe Patteri intervenendo a una recente riunione del Tavolo Verde regionale.

“A oltre un anno dall’insediamento della giunta, infatti, non sono ancora stati delineati gli obiettivi da perseguire per fare uscire la nostra agricoltura da una situazione di debolezza in cui versa ormai da diverso tempo, né sono state individuate le linee strategiche che dovranno caratterizzare il futuro prossimo del settore”, ha rimarcato Patteri, ad avviso del quale “l’azione dell’assessorato, oltre a concentrarsi giustamente sulla gestione delle emergenze, deve guardare anche al medio-lungo periodo, andando quindi ad affrontare i tanti nodi strutturali che da anni frenano lo sviluppo del comparto agrosilvopastorale”.

“In tal senso, ribadiamo la prioritaria importanza di riprendere il lavoro sui confronti di filiera, andando contestualmente ad aggiornare le analisi di settore e a prospettare interventi idonei a rispondere alle crescenti sfide legate al cambiamento climatico e al mutamente dello scenario commerciale internazionale; tutto ciò deve necessariamente passare dalla riforma delle agenzie regionali, che andrebbe valutata nell’ambito di un serio confronto preventivo con le parti sociali, e dalla predisposizione di una nuova legge di orientamento regionale per l’agricoltura”, ha continuato il presidente della Copagri Sardegna.

“La strategia per il futuro del settore non può ovviamente prescindere dal comparto ovicaprino, che attende da tempo la convocazione di un Tavolo di filiera nel quale analizzare nel dettaglio le ricadute dei dazi imposti dall’amministrazione statunitense, che rischiano di avere gravi ripercussioni negative sulle esportazione di Pecorino Romano”, ha sottolineato Patteri, ribadendo l’importanza di avere contezza dei dati sul latte conferito, le produzioni ottenute e le giacenze di magazzino.

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