Il governo, con un consiglio dei Ministri straordinario, ha migliorato il problema dell’Imu agricola montana, fissando nuovi criteri per il pagamento con esenzione totale per 3456 comuni (prima erano 1498) e parziale per 655 comuni. E’ quanto spiega il ministero dell’Agricoltura. La soluzione deriva dall’incontro, svolto stamattina, tra il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan e il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina.
Il testo prevede che a decorrere gia’ dall’anno in corso, l’esenzione dall’imposta municipale propria (IMU) si applica "ai terreni agricoli, nonche’ a quelli non coltivati, ubicati nei Comuni classificati come totalmente montani, come riportato dall’elenco dei Comuni italiani predisposto dall’Istat; ai terreni agricoli, nonche’ a quelli non coltivati, posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali, di cui all’articolo 1 del decreto legislativo del 29 marzo 2004 n. 99, iscritti nella previdenza agricola, ubicati nei Comuni classificati come parzialmente montani, come riportato dall’elenco dei Comuni italiani predisposto dall’Istat. Tali criteri si applicano anche all’anno di imposta 2014. Per il 2014 "non è comunque dovuta l’Imu per quei terreni che erano esenti in virtu’ del decreto del Ministro dell’Economia e delle Finanze, di concerto con i Ministri delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, e dell’Interno, del 28 novembre 2014 e che invece risultano imponibili per effetto dell’applicazione dei criteri sopra elencati – prosegue la nota di Palazzo Chigi -. I contribuenti, che non rientrano nei parametri per l’esenzione, verseranno l’imposta entro il 10 febbraio 2015".
I commenti (LEGGI ALTRI COMMENTI) – “Abbiamo lavorato per una soluzione definitiva e strutturale della vicenda IMU sui terreni montani – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina -. Con il decreto di oggi abbiamo risolto i problemi amministrativi sopravvenuti e tutelato ancora di più coloro che vivono di agricoltura nei territori rurali".
"Bene ha fatto il Governo a rivedere e correggere il regime fiscale sui terreni agricoli accogliendo le richieste di tanti sindaci e dell”Anci. I nuovi criteri adottati e le molte esenzioni previste vengono infatti incontro all”esigenza di non penalizzare i terreni montani e le loro attività agricole, e determinano una significativa riduzione della platea dei Comuni e dei contribuenti interessati". Così, in una nota, il presidente dell”Associazione nazionale Comuni, Piero Fassino, ha espresso soddisfazione per le decisioni approvate oggi dal Consiglio dei ministri. "Auspichiamo che dopo la scadenza del pagamento si verifichi con attenzione il gettito effettivo, e in conseguenza si riequilibri la riduzione di risorse già operata sui Comuni", conclude il sindaco di Torino.
"La decisione del governo di ripristinare l’esenzione totale dell’Imu sui terreni agricoli montani – ha detto il deputato Pd Enrico Borghi, capogruppo commissione – secondo i criteri Istat e’ un grande risultato politico, che da’ un risposta di giustizia e di equita’ evitando di mettere in campo la tassa sui rovi. Come intergruppo parlamentare per lo sviluppo della montagna siamo lieti di aver contribuito a risolvere tale problematica, organizzando la giornata di confronto con i sindaci dei comuni montani dello scorso 12 gennaio che crediamo sia stata importante per focalizzare la questione e impostarne la soluzione, per la quale desidero ringraziare il presidente del Consiglio Matteo Renzi, il sottosegretario Graziano Delrio e i ministri Boschi, Martina, Padoan e Lanzetta".
Per il presidente Coldiretti Roberto Moncalvo "Sono stati mantenuti gli impegni assunti a rivedere anche per il 2014 i criteri individuati per la delimitazione dei terreni agricoli con l’esenzione per tutti nei comuni montani e a favore dei coltivatori diretti e degli imprenditori agricoli professionali, o a chi a loro affitta, in quelli parzialmente montani. Il premier Matteo Renzi e il ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina- sottolinea Moncalvo- hanno dimostrato grande sensibilita’ nei confronti di quanti vivono e lavorano nelle aree di montagna dove svolgono un ruolo di presidio del territorio insostituibile per l’intera collettività".
Per Nunzia De Girolamo (Ncd) "Meglio tardi che mai: il Governo con un Cdm lampo si è finalmente deciso a rivedere e correggere il regime fiscale sui terreni agricoli montani, facendo sue alcune delle proposte che il Nuovo Centrodestra in più occasioni aveva sottoposto all’attenzione degli alleati di governo. Innegabile la nostra soddisfazione per aver risolto un pasticcio che avrebbe messo in seria difficolta’ gli agricoltori ma che, e’ bene ricordarlo, e’ stato creato dal governo stesso. Pertanto, non possiamo fare a meno di sottolineare che, se il Pd avesse ascoltato di più i propri alleati, la soluzione ci sarebbe stata gia’ da tempo. Invitiamo quindi il premier Renzi a far tesoro di quanto accaduto per evitare che si ripetano in futuro situazioni simili che avrebbero rischiato di mettere in ginocchio un settore cosi’ importante per il Paese come l’agricoltura – spiega De Girolamo – da questo momento ci batteremo in Parlamento in sede di conversione del decreto affinche’ sia introdotto anche il criterio della premialita’, come da noi richiesto". Comunque, "bravo Martina- conclude la capogruppo di Area Popolare (Ncd-Udc)- che ha portato il ministro Padoan fra gli agricoltori".
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