Agnelli a prezzo fisso. In Toscana non solo per le feste

E’ un “mercato pazzo” quello degli agnelli. Lo definiscono così gli stessi allevatori toscani. Questione di prezzi che oscillano vorticosamente nel periodo di Pasqua rispetto al resto dell’anno. E per far fronte alle anomalie del mercato gli allevatori toscani hanno fissato un prezzo che vale tutto l’anno, a favore di chi produce e di chi consuma. Lo sottolinea ad agricultura.it (da oggi 21 marzo online in versione completamente rinnovata, www.agricultura.it) Luciano Nocciolini, presidente dell’Associazione toscana produttori zootecnici (Atpz), 135 aziende per lo più fra Siena e Grosseto: "Se un chilo di carne di agnello nei giorni della Pasqua costa sui 4 euro e mezzo (a peso vivo) – spiega Nocciolini -, negli altri periodi dell’anno va dai 2 euro ai 2,50 euro". Praticamente la metà. Il problema è che dei 20-30mila capi, a seconda della stagione, che l’Atpz immette sul mercato, la stragrande maggioranza viene venduta nel periodo pasquale o al massimo per le festività di fine anno. Se a questo aggiungiamo che il rapporto del ricavato per i produttori fra agnello da carne o pecora da latte è di 1 a 5, ovvero si guadagna cinque volte di più ad allevare una pecora per poi produrre il formaggio pecorino (12milioni di litri all’anno nella sola provincia di Siena), ecco che allevare ovini da latte proprio sembra non convenire. Nelle province maggiormente vocate della Toscana, Siena (su tutti il comune di Asciano) e Grosseto (in gran parte della provincia), oltre il 90 per cento dei capi è da latte (di razza sarda), mentre solo meno del 10 per cento è da carne (prevalenza di razza appenninica).

Ok il prezzo è giusto – La soluzione per l’associazione dei produttori zootecnici è stata quella di uniformare il prezzo degli agnelli da carne, sia che si acquisti sotto Pasqua o nel mese di luglio. 3 euro e 92 centesimi al chilo per tutto l’anno. "Il nostro prezzo rimane invariato – sottolinea Nocciolini ad agricultura.it – con vantaggi per gli allevatori che per i consumatori. I primi hanno un guadagno mediamente più remunerativo e stabile nell’arco dei dodici mesi; per i consumatori la garanzia di una qualità e prezzo fisso anche nei giorni di boom della Pasqua". Non mancano azioni per promuovere il prodotto: circa il 65% delle aziende associate ad Atpz sono certificate Agriqualità, ovvero la “farfallina bianca” della Regione Toscana (agricoltura integrata) che valorizza qualità e provenienza del prodotto. Per la vendita, l’Apzt rifornisce principalmente la grande distribuzione organizzata (marchio Coop) e vende direttamente nei propri punti aperti al pubblico della Bottega degli Agricoltori: a Piancastagnaio (Casa del Corto) e Murlo, uscita della superstrada Siena-Grosseto. Info Atpz: sede di Grosseto (0564.451917), sito internet www.atpz.it
Dell’argomento si parlerà anche domenica 23 marzo (ore 9), giorno di Pasqua, ad agricultura.radio sulle frequenze di Antenna Radio Esse (www.antennaradioesse.it), programma a cura della redazione di agricultura.it, realizzato in collaborazione con Cia Siena e Banca Monte dei Paschi di Siena

Lorenzo Benocci

 

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