Veleni al Vinitaly: quella copertina ha favorito la concorrenza straniera

Il Vinitaly querela L’Espresso. Il giorno dopo Velenitaly, è stato il giorno dello sfogo e della presa di posizione di Luigi Castelletti, presidente di Veronafiere, per tutelate il marchio del Vinitaly “costruito da tutti coloro che amano il mondo del vino con 42 anni di sacrifici”. Sulla vicenda “non sono solo indignato, sono molto incazzato” ha sottolineato Castelletti, di cui è possibile ascoltare l’intervento audio integrale nell’area multimedia. “Velenitaly è una parola difficile da pronunciare tanto è brutta” – ha commentato. Ma “dopo il momento del dolore – ha detto Castelletti  annunciando la querela – è il momento della reazione furiosa. Va isolata certa stampa, con quella copertina si è favorito i nostri concorrenti stranieri”.  Poi Castelletti accusa il settimanale di aver fatto esplodere “la bomba” proprio all’inizio della più grande kermesse enologica mondiale, “non è tollerabile – ha ribadito – la modalità dettata da motivi di cassetta”. Aggiungendo che il danno fatto al sistema Paese “è già gravissimo”. Per la fiera veronese non sarà affatto facile riprendersi da questo choc della “reputazione macchiata”, ci vorranno tempo e determinazione, “c’è bisogno oltre alla professionalità dei produttori di quella dei comunicatori”. Anche la Regione Veneto prende posizione costituendosi parte civile “a difesa dell’immagine della fiera nel mondo”. E dopo il suo l’intervento sfogo e chiarificatore di Castelletti, interrotto più volte dagli applausi, le domande dei giornalisti di tutto il mondo. Sempre nell’audio, di agricultura.it, anche una risposta del presidente della fiera veronese.

Lorenzo Benocci

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