Tutto in legno l’Aquilone che fa respirare il Valdarno

Un edificio dove la maggior parte del materiale usato per la sua realizzazione è il legno. Legno  proveniente dai vicini boschi perché la nuova struttura è stata creata a Rignano sull’Arno, in provincia di Firenze,  e i boschi che hanno fornito il legno – principalmente di douglasia – sono quelli dei territori della Comunità Montana  Fiorentina, della Comunità Montana della Val di Bisenzio e della Comunità Montana del Casentino, quindi tutto legno toscano. L’edificio, appena inaugurato  ospiterà  l’Aquilone, il centro diurno intercomunale per adulti diversamente abili e vi si svolgeranno attività ricreative, culturali e sociali.

La struttura – Al piano terreno (di circa 230 metri quadri) sono stati ricreati ambienti (varie stanze e servizi) che ricordano quelli familiari proprio per rendere la permanenza nella struttura più facile e naturale; al piano superiore, accessibile mediante un piccolo ascensore e anche percorrendo a piedi – o con mezzi adatti a chi non può camminare – una lunga rampa esterna interamente pavimentata in legno, una grande stanza  quasi interamente ricoperta di questo caldo materiale. In legno infatti è il pavimento e una bellissima copertura a cupola del soffitto. Questa copertura è l’elemento dell’intera realizzazione che colpisce visivamente di più, ed è pregevole  anche dal punto di vista tecnico perché realizzato con tavole incrociate e unite meccanicamente senza utilizzo di colla e rappresenta uno dei pochi esempi, se non addirittura l’unico del genere in Italia, realizzato secondo la tecnica sviluppata da Julius Matter esperto di fama internazionale nelle costruzioni in legno. Ma l’impiego del legno non si è limitato a questo perché anche le pareti esterne sono ricoperte di legno come sono realizzati  nello stesso materiale  anche gli  annessi esterni tra cui un gazebo per le attività all’aperto. Per la realizzazione dell’edificio dopo l’iniziale progettazione c’è stata l’individuazione della specie legnosa, della qualità del tondame, delle varie dimensioni per la scelta del materiale costruttivo tecnicamente idoneo allo scopo, a cui è  seguita una classificazione in base alla resistenza (UNI 11035 o UNI EN 338) del materiale così ottenuto. Praticamente i requisiti tecnici sia del legno di douglasia sia di quelli dell’abete bianco (altro legname utilizzato in parte) sono stati seguiti e quindi garantiti durante l’intero percorso dal bosco al cantiere. Il materiale tracciato e marcato è stato anche classificato per valutarne la resistenza meccanica.

Legno toscano – Per la costruzione sono stati impiegati  pannelli lamellari incollati e  tavole di legno massiccio (solo per la cupola 579) tutto il legname è stato montato in opera sul posto dalla ditta Braga Spa che ha curato anche l’approvvigionamento della vegetale materia prima. L’Arsia (Agenzia Regionale per lo Sviluppo e l’Innovazione nel settore Agricolo-forestale), ha collaborato attraverso la consulenza scientifica del CNR – IVALSA Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree (Firenze) nell’individuazione delle risorse legnose ottimali e nella loro classificazione in base alle caratteristiche tecnologiche e alla resistenza del legname segato. All’inaugurazione del  centro sociale a Rignano è seguito un convegno, “Il legno toscano per l’edilizia” dove, tra gli altri interessanti contributi , sono state mostrate le immagini di affascinanti realizzazioni in legno, progettate in massima parte da Julius Natterer professore del Politecnico di Losanna precursore dell’utilizzo del legno come materiale da costruzione.

Un regalo anche per l’ambiente – Dai vari interventi è apparso quindi possibile realizzare in Toscana una intera filiera del legname da costruzione in attuazione del Programma Regionale 2007-2011 e l’edificio appena inaugurato a Rignano  rappresenta l’esempio reale di come sia possibile valorizzare le produzioni legnose locali pur mantenendo una gestione sostenibile dei boschi. Per la realizzazione del centro sociale sono stati utilizzati 277³ di legno tondo di douglasia e di abete bianco che – come è stato ricordato al convegno –  nei boschi toscani crescono in 3 giorni e 3 ore. Facendo poi un paragone con un ipotetico analogo edificio costruito in cemento, a Rignano usando il legno sono state evitate all’ambiente 49 tonnellate di Co2 che con l’edilizia tradizionale sarebbero state immesse in atmosfera, come sono  stati  risparmiati  18,4 MWh di energia e non utilizzate moltissime tonnellate di materie prime non rinnovabili. E apparso anche chiaro che utilizzando il legno in maniera maggiore in edilizia anche il bosco ne ricaverebbe dei vantaggi. I  nostri boschi se non tagliati, se abbandonati a loro stessi infatti si ammalano di più e possono costituire maggiori rischi di incendi e l’attuale pratica dei tagli che raggiunge la quota del  30-40 % , potrebbe tranquillamente arrivare a percentuali molto più alte
a completo beneficio del  nostro patrimonio boschivo.   
                                                                                               

Angela Tumminelli

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