Dalla ricerca scientifica all’operatore, pascoli e prati sardi al centro dell’attenzione

Pascoli e prati, due elementi caratteristici e dominanti della terra sarda, costituiscono infatti  ben il 60% della superficie, con un milione di ettari, risorse naturali che contribuiscono a garantire un’elevata biodiversità. Questi i temi al centro dell’attenzione durante il seminario che si è svolto a Uta, provincia di Cagliari, e organizzato da Agris e Laore, le agenzie regionali per la ricerca e l’assistenza tecnica in agricoltura, al quale hanno partecipato ricercatori di Agris, di altri Centri di ricerca e docenti universitari.

Pascoli e prati artificiali – In particolare durante l’incontro è stato fatto il punto su pascoli e praterie artificiali, anche alla luce del ruolo che svolgono come habitat agricolo e forestale di pregio naturale, ma anche nella difesa del suolo e nella conservazione della biodiversità.

Interventi – Particolarmente interessanti sono stati gli interventi del rappresentante del Dipartimento “Agricolture and food” Angelo Loi, in materia di selezione di nuove specie di leguminose da pascolo e foraggio, e dei ricercatori Agris che hanno esposto le attuali conoscenze scientifiche e tecniche relative alla foraggicoltura sarda.

La collaborazione – Elogio poi da parte dell’assessore regionale dell’Agricoltura Francesco Foddis, alla collaborazione tra il mondo accademico e il personale di Laore e Agris alla luce della riforma degli enti strumentali, evidenziando gli sforzi compiuti della Regione e delle Agenzie nel trasferire sempre più nella vita quotidiana dell’operatore agricolo i risultati della ricerca scientifica.

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