La mano della pace di Alessandro Grazi nel nome del Brunello

Una piastrella per dire basta alla guerra in nome dell’amicizia e dell’allegria. E’ l’opera celebrativa  presentata a Montalcino dall’artista senese Alessandro Grazi in occasione di Benvenuto Brunello 2009. Una piastrella dedicata alla pace “che non è mai un argomento scontato – rivela l’artista -. Far partire un messaggio di pace da Montalcino, centro multietnico per eccellenza, è una nuova sfida.  La mattonella esorta "a dare una mano alla pace" invitando ad appoggiare il palmo sopra alla forma. Un gesto simbolico per una presa di coscienza personale e per tutti quelli che pensano di poter dare un contributo a questa causa: la Pace. Volevo un simbolo semplice ma efficace che incuriosisse”.

L’ispirazione – Ad ispirare l’opera proprio il conflitto israelo-palestinese scoppiato lo scorso dicembre: “E’ stata una folgorazione – prosegue Grazi – una mano bianca dalla forma non drammatica ma amica quasi infantile che fosse invitante al "dammi un cinque! Ma c’è anche un doppio senso perchè sia il Brunello, che tutto quello che lo circonda è fatto dall’uomo e dalle sue mani come si può dire che la pace è "fatta a mano" dagli uomini semplici: si inizia dal piccolo per raggiungere un grande risultato. Spero di poter sostituire la piastrella esposta perchè consumata dall’uso”.

La scritta –  Sulla mano bianca è dipinta una scritta "Dai una mano alla Pace!" tradotta anche in Inglese proprio per dare un messaggio universale. “Montalcino è un’antenna che trasmette su tutto il mondo – spiega Grazi – dove le persone possono portare un messaggio di pace diventando "le onde" che lo diffondono. Stavolta la mattonella non è solo da guardare, non è solo per ricordare le stelle del Brunello di quell’anno ma diventa interattiva nella sua semplicità ma potente nel messaggio che vuol trasmettere”.

Io e il Brunello – Un piastrella dedicata alla pace in nome di uno dei vini italiani più apprezzati all’estero. Ma quale rapporto ha Alessandro Grazi con il Brunello? “Tanti anni fa ero astemio – rivela –  poi un giorno ero da un mio cliente, per il quale avevo disegnato una serie di etichette, che mi disse: "Ma come…  realizza le etichette ma non assaggia il mio vino?"… Da lì è nato un rispetto verso il Brunello che mi porta ad essere non un bevitore di quantità ma un divertito assaggiatore dei suoi profumi, dei suoi aromi e delle sue diversità di sapore. E sono convinto che sia un bel "medium" per la Pace …perchè chi si siede ad un tavolo davanti al suo nemico e con una bottiglia di Brunello si rialzerà con un nuovo amico”.

Susanna Danisi

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