Vigilia G8 agricolo: grandi aspettative per programmare il futuro agricolo

“Il Vertice comincerà ufficialmente domani: siamo pronti ad accogliere le delegazioni dei Paesi e delle organizzazioni internazionali che vi parteciperanno con l’obiettivo chiaro di presentare al summit G8 dei Capi di Stato e di Governo un documento che elenchi in modo completo e puntuale le misure che riterremo necessario adottare per programmare il futuro dell’agricoltura mondiale. Abbiamo grandi aspettative: lavoreremo per tradurle in realtà”. Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia ha aperto con queste parole la conferenza stampa di presentazione del Vertice dei Ministri dell’agricoltura in vista del G8. All’evento sono stati accreditati ben 482 giornalisti, “l’80% dei quali – ha spiegato il Ministro – sono stranieri. Ciò dimostra che gli occhi del mondo sono puntati sulla provincia trevigiana, pronta, grazie al contributo degli enti locali che ringrazio, ad accogliere i partecipanti al vertice. Un anno fa avevo promesso che mi sarei sporcato le scarpe di terra: in questi mesi ho mantenuto la mia promessa – ha aggiunto Zaia – oggi la confermo accompagnando i Ministri delle grandi potenze internazionali fra le colline della Marca. Parteciperanno al summit tutte le delegazioni previste, a conferma del grande lavoro diplomatico svolto finora”.

Via al summit – “Sarà una tre giorni di lavoro intenso – ha spiegato il Ministro – suddiviso in sessioni plenarie e bilaterali, queste ultime organizzate a latere del summit per ottimizzare i tempi e dar modo a tutti di confrontarsi anche sui problemi inerenti i rapporti fra singoli Stati. L’Italia ha già dieci richieste di bilaterali, fra le quali, ad esempio, quella con la Federazione Russa, con la quale discuteremo dei protocolli sui fitofarmaci nell’import-export di ortofrutta, e quella con gli Stati Uniti, necessaria a discutere dell’export di carne e vini”.

I temi clou – Il Ministro ha ribadito quali sono i temi principali al centro del Vertice, dalla sicurezza alimentare alla fame nel mondo, dalla lotta a sprechi e speculazioni alle opportunità offerte dall’agricoltura per la difesa dell’ambiente, fino alla necessità di aumentare la produzione agricola e premiare il lavoro dei contadini. “Cercheremo anche – ha detto Zaia – di dare una risposta concreta alla domanda che ci pone oggi il Financial Times: saremo all’altezza del compito affidatoci? Io sono convinto di sì. Siamo tutti consapevoli dell’importanza di questo momento storico per l’agricoltura del pianeta e siamo convinti che si debbano dare risposte concrete agli 850 milioni di persone che soffrono la fame; che si debba poter raddoppiare la produzione agricola per sfamare i 6 Mld di cittadini nel mondo e siamo decisi a trovare e proporre soluzioni efficaci al problema delle speculazioni finanziarie, tanto più inaccettabili quando riguardano le materie prime agricole, e dunque la nostra fonte di nutrimento. Parleremo anche di tutela delle tipicità – ha continuato – di modelli economico produttivi capaci di sostenere le produzioni locali e preservare il patrimonio agroalimentare identitario di ciascun Paese, un patrimonio di saperi, storie e tradizioni che non deve andare perduto e che dovrà essere la base per uno sviluppo duraturo delle economie agricole. Parleremo di risorse idriche e di come conservarle per il bene dei nostri figli. Parleremo, infine, di cooperazione e misure che garantiscano una agricoltura sostenibile e di pari opportunità”.

Ogm è povertà per i contadini – Rispondendo alle domande dei giornalisti, il Ministro Zaia ha anche ribadito la sua posizione sugli OGM. “La comunità scientifica è ancora divisa al riguardo – ha detto – ma dobbiamo prendere atto che dietro ogni seme c’è una storia da difendere, che dove gli OGM sono stati coltivati i contadini non guadagnano più di prima e che, infine, molte sementi OGM sono in mano alle multinazionali. Ecco perché ho condiviso la decisione del Ministro tedesco Ilse Aigner che ha vietato le coltivazioni di mais transgenico. Tre cittadini su quattro sono contrari agli OGM: la loro scelta va rispettata. E va garantita a tutti qualità e sicurezza dei prodotti alimentari. Esistono Paesi dove nei discount  le fasce meno abbienti della popolazione possono fare la spesa acquistando cibi OGM perché meno costosi, mentre l’organic food è alla portata delle tasche dei più ricchi. La qualità non è lusso, è uno standard che noi dobbiamo garantire a tutti”.

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