Crisi, per l’agricoltura italiana in arrivo un “Futuro fertile”

Un “Futuro Fertile” per l’agricoltura toscana e , più in generale, per quella italiana. E’ quello che auspica Confagricoltura che questa mattina ha presentato a  Siena il progetto con il sostegno di Banca Monte dei Paschi di Siena che si prefigge due obiettivi fondamentali: restituire all’agricoltura quel ruolo fondamentale che le compete e individuare attraverso due fasi ben precise la strada per ridare alle imprese agricole quelle garanzie di reddito che le permettano di svilupparsi. Confagricoltura, dunque,  punta su un’unica societa’ nazionale per l’approvvigionamento dei mezzi tecnici e la commercializzazione delle produzioni. Scopo della neonata ‘Futuro fertile’ e’ ridurre i costi e aumentare la competitivita’ del settore di fronte allo scenario della crisi.

Il progetto – A presentare “Futuro Fertile” Federico Vecchioni, presidente di Confagricoltura: “Nelle prossime settimane proporremo questa iniziativa a Giancarlo Galan, ministro per le politiche agricole e forestali – ha detto  -. Il progetto prevede due fasi: una legislativa e una economica con l’obiettivo di portare un risparmio del 20 per cento alle imprese. Partiremo dal settore cerealicolo per poi toccare tutti gli altri senza creare nuove imprese ma ottimizzando e rendendo più efficienti quelle già esistenti. Poi penseremo ad abrogare le leggi inutili, quelle che costano agli agricoltori 110 giorni lavorati all’anno persi in burocrazia anziché concentrarsi sul mercato”.

Il rilancio del settore – Tre le parole chiave per sostenere l’agricoltura in crisi secondo Giuseppe Bicocchi, presidente di Federtoscana: “ Innovazione, aggregazione e esportazione sono i tre concetti vincenti per la nostra agricoltura. In particolare l’aggregazione è un problema perché il mondo agricolo è molto frammentato dalle numerose associazioni di categorie presenti ma anche perché, in Toscana, ogni provincia pensa e agisce per sé. Non c’è interesse a condividere un percorso comune. Invece, il nostro obiettivo è tenere unito tutto il mondo agricolo, raggruppare le esigenze di tutti che devono armonizzarsi. Il nostro scopo è fare impresa, perché il nostro territorio non si può difendere con imprese che non hanno solide basi economiche”.

La situazione nel senese – “Il 2009 ha visto il settore agricolo protagonista di una crisi che da tempo non si ricordava – è il commento di Alessandro Cinughi de’Pazzi, presidente Unione provinciale agricoltori di Siena – . Nessun settore si è salvato, la cerealicoltura ha visto i redditi piombare sottozero: solo il 50 per cento dei costi di produzione sono stati coperti dalla produzione lorda vendibile, il che non è sopportabile. La vitivinicoltura non è andata meglio: la crisi mondiale ha visto falcidiate le esportazioni di prodotti di alta gamma, quali sono i vini prodotti nella nostra provincia. Le aziende strutturate , pire in difficoltà, sono riuscite a sopportare il crollo delle vendite, ma le altre hanno avuto seri problemi e purtroppo sono la maggioranza. Come se non bastasse – prosegue Cinughi de’Pazzi – la Finanziaria 2009 ha visto tagli su provvedimenti esistenti da sempre per il nostro settore. A questo punto la mobilitazione era d’obbligo, anche per un’Organizzazione come la nostra poco avvezza a scendere in piazza. Protestare è importante ma un’organizzazione deve anche assumersi l’onere di avanzare proposte tese ad affrontare in maniera concreta le difficoltà di un settore fondamentale per l’economia dell’Italia quale è l’agricoltura”. Di qui il progetto “Futuro Fertile”.

Susanna Danisi

 

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