Prezzi agricoli, la crescita non compensa il crollo degli ultimi tre anni

La crescita registrata dai prezzi agricoli nel terzo trimestre del 2011 (più 5,6 per cento rispetto allo stesso periodo del 2010) non compensa il crollo degli ultimi tre anni e soprattutto non argina l’aumento (più 7 per cento) dei costi produttivi che devono fronteggiare le imprese. E’ quanto segnala la Cia-Confederazione italiana agricoltori in merito ai dati provvisori diffusi oggi dall’Istat. La Cia ricorda che tra il 2008 e il 2010 i prezzi agricoli hanno avuto una perdita di oltre il 20 per cento, Quindi, il rialzo del terzo trimestre 2011, pur rappresentando una boccata d’ossigeno per le imprese del settore, non è sufficiente a far ripartire i redditi dei produttori agricoli, sempre più appesantiti dai costi produttivi, contributivi e burocratici che non accennano a frenare. Anzi. L’aumento, dovuto anche alle ultime misure prese dal precedente governo e alle impennate del petrolio, condiziona duramente l’operatività imprenditoriale degli agricoltori. Per quanto riguarda i costi produttivi, l’incremento maggiore -rileva la Cia- interessa i concimi (più 16,9 per cento), i carburanti (più 13,8 per cento) e i mangimi (più 13,3 per cento). Per ridare la necessaria spinta alle imprese agricole -ribadisce la Cia- occorrono politiche realmente mirate alla riduzione di oneri e gravami che rischiano di mettere fuori mercato molti produttori.

 

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