Oservatorio MPS, indice agricoltura +1,3% su mese

I prezzi delle materie prime trattate nelle principali borse merci italiane evidenziano nel mese di dicembre una crescita media dell’1,3%. E’ quanto segnala l’indice sintetico borse merci (ISB) contenuto nel rapporto periodico elaborato dall’area pianificazione strategica, research & investor relations di Banca Monte dei Paschi di Siena, che analizza l’andamento delle principali borse merci italiane tra cui Firenze, Prato, Biella, Padova. Le principali evidenze all’interno del paniere esaminato:

AGRICOLTURA –  In rialzo l’ISB Agricoltura (+1,2% mese su mese), al cui interno si segnala: 

– Cereali – Nel comparto cerealicolo quotazioni ancora discesa per il riso con una variazione negativa del 12,1% mese su mese. Da sottolineare l’inversione di tendenza, dovuta all’intensificazione degli scambi sul mercato locale, per il mais che segna una crescita del 6,9%.

– Vino e olio – Stabili le quotazioni del vino atto a divenire Chianti, per il quale si prospetta un andamento in recupero sui mercati esteri e dell’olio di tipo extra vergine I.G.P. Toscano, che continua a beneficiare di un notevole interesse da parte degli operatori. La Confederazione Italiana Agricoltori fotografa una situazione molto difficile per gli olivicoltori italiani, nonostante la campagna 2011 avesse prospettato un mercato più vivace, alla luce anche dell’ elevata qualità media. In particolare nel mercato pugliese, il più importante e di riferimento a livello nazionale, gli operatori attualmente scambiano l’olio a 2,2/2,3 euro al chilo, prezzi inferiori a quelli rilevati nell’anno precedente e già considerati non remunerativi per i produttori. Questo fenomeno, sommato ai forti aumenti dei costi di produzione, sta  provocando un danno economico rilevante agli operatori del settore. In tale contesto l’Italia, pur detenendo il primato qualitativo (riconosciuto in tutto il mondo), non riesce a tradurre questa leadership in termini economici e di reddito per gli olivicoltori. Secondo la CIA è diventato quindi di estrema urgenza un rilancio del settore, che preveda l’organizzazione delle filiere, lo sviluppo dei prodotti a denominazione di origine e la valorizzazione dell’extravergine di alta qualità, anche con regole di tracciabilità e di etichettature trasparenti, unite ad efficaci programmi di informazione, che agevolino nei consumatori la percezione dell’eccellenza dell’olio italiano.

– Allevamento – Prosegue il trend positivo dei suini (+8,7% mese su mese) per la ripresa della domanda, nonostante l’andamento da inizio anno risulti ancora negativo (-2%). Restano stabili le quotazioni delle carni bovine e dei polli, per i quali si registra una domanda sostanzialmente in tenuta.

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