Aumentare accise del vino? Un autogol per l’economia italiana

Nell’ambito della discussione del Decreto legge semplificazioni in sede di Commissione Attività produttive e Affari costituzionali della Camera, un emendamento del Pd prevedeva l’assunzione di circa 10 mila insegnanti -con relativa stabilizzazione per tre anni- da fronteggiare economicamente mediante un aumento delle accise sui prodotti alcolici, tra i quali il vino, per un valore complessivo di 100 milioni di euro. L’intervento della Commissione Bilancio ha in seguito scongiurato l’approvazione del provvedimento, mettendo in discussione le modalità attraverso le quali sarebbero state aumentate le imposte.

Assessore Regionale all’Agricoltura Claudio Sacchetto – “Tale trovata, perchè solo in questi termini si può definire tale emendamento, mi pare assolutamente fuori da ogni schema logico. Innanzitutto non vi è nessuna correlazione tra i prodotti alcolici e l’assunzione di 10 mila insegnanti, in secondo luogo solo un mese fa dal Ministero è arrivato il secco rifiuto alla proposta piemontese di tassare i cibi spazzatura, adesso si vuole penalizzare il settore vino con nuove accise? Il settore vitivinicolo ha sofferto molto la crisi economica nel 2009, adesso sta reagendo con vigore grazie alle qualità del prodotto, mi pare ovvio che penalizzare tale comparto significherebbe un clamoroso autogol per l’economia italiana in genere, e per quella piemontese in particolare. Infine non va dimenticata, nel momento in cui si fa una proposta di questo tipo, la grande differenza che intercorre tra i super alcolici e un prodotto storico e legato alle tradizioni del territorio quale il vino. Un grande sospiro di sollievo è seguito alla bocciatura dell’emendamento da parte della Commissione Bilancio”.

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