Agricoltura veneta punta al ricambio generazionale

“Con Ismea, l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo, stiamo ponendo le basi per creare nuove opportunità di insediamento ai giovani che desiderano diventare titolari di aziende agricole nel Veneto, aggiuntive rispetto a quelle del Programma di Sviluppo Rurale che finora hanno consentito l’insediamento di circa 1100 giovani imprenditori”. Non ha certo perso tempo l’assessore regionale all’agricoltura nel dare attuazione alla specifica mozione approvata all’unanimità dal Consiglio veneto il 6 marzo scorso, che invitava appunto ad avviare altre iniziative per sostenere il ricambio generazionale nel settore primario.

Novità – “Ieri a Roma – ha informato l’assessore – a livello tecnico sono state definite le linee generali di un Progetto Giovani Veneto – Ismea, con il quale attivare strumenti che favoriscano l’ingresso di braccia e menti giovani in un settore strategico, che non solo produce reddito ma anche e soprattutto immagine di qualità che si riverbera sull’intero ‘made in Veneto’ e ‘made in Italy’. L’idea progettuale è quella di mettere a punto uno strumento integrato, che denomineremo ‘PG Veneto – Ismea’, sulla scia del già conosciuto ‘Pacchetto Giovani’ del PSR che preveda, con finalità sperimentali e dentro i limiti di bilancio consentiti, l’attivazione contemporanea di più misure, fra quelle contenute nel Programma di Sviluppo Rurale e gli strumenti finanziari gestiti da Ismea. Vorremmo anche perseguire e sperimentare nuove forme di gestione di misure incentivanti, attraverso la condivisione sia degli strumenti di valutazione che dei processi istruttori, con l’obiettivo finale di semplificare e rendere più efficiente l’accesso alle agevolazioni da parte dei giovani”.

Sintesi – In estrema sintesi, il PG Veneto – Ismea punterà ai seguenti obiettivi:
• Favorire l’insediamento di giovani in imprese agricole competitive e favorire il ricambio generazionale in agricoltura;
• Favorire la nuova imprenditorialità e il ricambio generazionale in agricoltura;
• Assicurare la permanenza dei giovani nelle aree rurali mediante avviamento di imprese agricole e l’integrazione nel territorio e nella società;
• Incrementare il numero di imprese condotte da giovani imprenditori;
• Consolidare e diffondere imprese leader qualificate.
Questo potrà avvenire tramite una serie di agevolazioni e di premi in conto interessi nell’ambito di operazioni di intervento fondiario che si concretizzino attraverso l’acquisto a cancello aperto (con esclusione quindi delle scorte vive e morte) di efficienti strutture fondiarie agricole e la successiva rivendita, con patto di riservato dominio, in favore di giovani che si insediano per la prima volta in agricoltura.
 “Per quanto riguarda invece le azioni sostenute dai fondi del Programma di Sviluppo Rurale – ha concluso l’assessore – quest’anno riusciremo a insediare altri 400 giovani imprenditori agricoli, determinanti per dare più fiato, innovazione e competitività al nostro straordinario sistema rurale”.

 

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