Vaccino per nascondere virus, 180 bufale sequestrate nel casertano

Dosi massicce di vaccino per mascherare la presenza della brucellosi nelle bufale durante i controlli sanitari: l’espediente e’ stato scoperto dal Corpo forestale dello Stato che ha sequestrato 180 capi di bestiame in alcuni allevamenti del Casertano (solo 5 poi sono stati trovati affetti da brucellosi).

La frode – Con questo sistema, ha accertato la Forestale in un’inchiesta coordinata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere, gli allevatori hanno evitato l’abbattimento dell’animale infetto, come previsto dal programma europeo contro la brucellosi, lo hanno sfruttato fino allo stremo per ricavarne quanto piu’ latte possibile e lo hanno poi abbattuto per percepire i contributi previsti dalla stessa Unione Europea. I titolari delle aziende bufaline smistavano, poi, il latte infetto in un caseificio della provincia di Caserta di loro proprietà che rivendeva le mozzarelle con marchio Dop ottenuto dal Consorzio di tutela della mozzarella di bufala Campana. Tre persone denunciate per falso, truffa e maltrattamento di animali.

Nessun rischio per i consumatori – In questo modo, però – hanno accertato gli investigatori del Comando provinciale di Caserta e del Nucleo Agroalimentare della Forestale di Roma che hanno prelevato oltre 800 campioni di sangue in altrettante bufale – il batterio della brucellosi e’ passato dall’animale al latte, con rischi per gli operatori che manipolano il latte, ma non per i consumatori (la brucellosi viene normalmente eliminata con la pastorizzazione).

La dura reazione del Consorzio – «Il consorzio è interessato a conoscere il nome del caseificio al centro dell’indagine. Il nostro codice etico prevede, in questo caso, l’espulsione dal consorzio del caseificio e dell’azienda, se ci sono i margini provvederemo al più presto a iniziare una azione disciplinare» A sottolinearlo, l’ispettore del Consorzio della mozzarella di bufala Campana dop, Maurizio Castaldo. «Nell’assemblea dei soci per l’approvazione del bilancio stasera parleremo del caso – aggiunge – il nostro obiettivo e’ quello di tutelare il prodotto. Ieri siamo stati a Treviso per ispezionare un caseificio che imbustava mozzarelle facendo credere che provenissero dal Sud.

Il banner sul sito del Ministero per aiutare gli allevatori – E solo qualche giorno fa in termini di aiuto agli allevatori e semplificazione il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha annunciato l’arrivo di un nuovo e utile strumento per gli allevatori e i produttori di latte di bufala, che consentirà di ottenere tutte le informazioni utili e le risposte alle domande più frequenti riguardo alla nuova normativa che monitora la produzione. Si tratta del banner “Tracciabilità latte di bufala”attivo sul sito del Ministero all’indirizzo (www.politicheagricole.it). Attraverso questo nuovo strumento telematico i produttori potranno accedere al Sistema Informativo Agricolo Nazionale (SIAN), scaricare i moduli da compilare e trasmettere con cadenza settimanale e mensile i dati produttivi, così come previsto dalla normativa entrata in vigore dal primo maggio 2013. Questo sistema, semplificando le procedure di trasmissione dei dati, agevolerà gli allevatori e i produttori fornendo anche importanti strumenti conoscitivi sulla nuova normativa appena entrata in vigore.

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