L’agricoltura esulta: cancellata l’IMU per i terreni agricoli e fabbricati rurali

Niente IMU per il 2013 per terreni agricoli e fabbricati rurali decisa dal Consiglio dei Ministri. Il decreto stabilisce che la tassa municipale sugli immobili –  relativamente alla prima casa, ai terreni agricoli e ai fabbricati rurali  – non verrà pagata nel 2013. A copertura dell’abolizione il decreto prevede un intervento immediato per la prima rata 2013. Con un decreto legge contestuale alla legge di Stabilità dell’ottobre prossimo verrà abolita la seconda rata. A partire dal  2014, in luogo dell’IMU, entrerà in vigore la cosiddetta “Service Tax”

Soddisfazione De Girolamo – “Abbiamo mantenuto un impegno preso con 10 milioni di italiani che hanno scelto Silvio Berlusconi. Considero quella di oggi una vittoria del Pdl, il mio partito, ma anche di tutti gli agricoltori italiani che potranno finalmente utilizzare queste risorse per investire nelle proprie attività”.  Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, commenta l’abolizione dell’Imu sui terreni e i fabbricati rurali decisa nel corso del Consiglio dei Ministri. Il gettito 2012 dell’Imu agricola è stato di 692 milioni di euro, di cui 628 per i terreni e 64 per i fabbricati strumentali. L’Imu agricola è stata pagata da circa 3 milioni di contribuenti, di cui 600mila agricoltori professionali (aziende agricole). “Voglio ringraziare il Presidente del Consiglio, Enrico Letta, e il Pd per aver accolto le nostre richieste sulla parte agricola dell’Imu. La decisione presa è un riconoscimento concreto dell’importanza del settore e la sua centralità per l’economia italiana. L’Imu agricola è stata una tassa doppiamente ingiusta – prosegue il Ministro De Girolamo – che ha colpito terreni e fabbricati, strumenti di lavoro indispensabili. Per questo mi sono impegnata fin da subito per liberare il settore da questa iniquità”.  “Sono certa che questo provvedimento darà un importante impulso alla crescita del nostro agroalimentare, che costituisce una leva indispensabile per la ripresa dell’Italia. Il comparto ha saputo infatti tenere testa alla crisi e grazie al duro lavoro dei nostri imprenditori il Made in Italy, che è la vera forza del Paese, è sempre più apprezzato e amato nel resto del mondo. L’agroalimentare italiano continua a crescere e dobbiamo sostenere gli imprenditori che ogni giorno si rimboccano le maniche per ottenere questi risultati”. “Per costruire un solido percorso per un futuro migliore dobbiamo essere in grado di fare le scelte giuste. Quella di oggi è stata una scelta giusta. Ora dobbiamo andare avanti in questa direzione e per farlo serve il contributo di tutti".

Per Agrinsieme ‘ora via alla ripresa’ – “Una decisione che incoraggia la ripresa e gli investimenti in agricoltura”. Questo il primo commento di Agrinsieme (il Coordinamento di Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane)  all’abolizione della prima rata dell’Imu 2013 e alla decisione di una sua definitiva cancellazione per l’anno in corso. Il Governo ha mantenuto un impegno: il ministro Nunzia De Girolamo ne aveva fatto la priorità del suo incarico ed il premier Enrico Letta, con il vice premier Angelino Alfano, hanno condiviso quella impostazione, attribuendo al settore primario un ruolo strategico. Hanno così risolto il problema che Agrinsieme aveva posto fin dalla prima istituzione della tassa sugli immobili: cioè averla applicata su beni produttivi e in una misura insostenibile rispetto ai redditi di impresa del settore. Una denuncia tempestiva che ha  trovato nei molti documenti prodotti in questi mesi ragioni evidenti. Ora il Governo sarà impegnato ad una revisione complessiva della tassazione immobiliare nel quadro della Legge di Stabilità: dal confronto necessario il settore si attende una linea coerente di valutazione delle proprie possibilità impositive per non ripercorrere quanto accaduto con l’Imu, tema oggi finalmente risolto, e con l’Ici che è stata fonte di forte sperequazione per la tassazione dei terreni agricoli".

‘Scelta responsabile’ per Coldiretti – "Una scelta responsabile che riconosce il ruolo ambientale, sociale e culturale della nostra  agricoltura che contribuisce a produrre quei beni comuni che il mercato non remunera". E’ quanto ha affermato il presidente della Coldiretti Sergio Marini nel commentare con grande soddisfazione la decisione del Governo sull’Imu agricola che avrebbe comportato un insostenibile onere di circa 700 milioni di euro alle imprese agricole per il 2013. "Il Governo, nonostante le oggettive difficoltà che vive il Paese, ha mantenuto dunque l’ impegno assunto con determinazione dal Ministro delle Politiche Agricole Nunzia De Girolamo nel patto per l’agricoltura sottoscritto davanti ai 15mila agricoltori presenti all’Assemblea della Coldiretti lo scorso luglio, dimostrando – ha concluso Marini  – di credere nell’agricoltura quale perno per una nuova stagione di crescita sostenibile del Paese".

M5S: ‘Risollevare settore primario’ – "Auspichiamo la definitiva eliminazione dell’IMU sui terreni agricoli", lo dichiarano i membri del Movimento Cinque Stelle della Commissione Agricoltura, attendendo la conclusione del CDM che si sta tenendo in queste ore. "L’agricoltura è l’unico settore in crescita sia in termini occupazionali che di export, eppure non viene sostenuto da alcun provvedimento concreto, ma anzi continua ad essere ostacolato da provvedimenti quali, appunto, la tassazione sui terreni agricoli o ancora gli eccessivi balzelli sulla produzione  Per questo, nonostante fino ad oggi, questo Governo non ci abbia dato certezza sulla questione e sulle coperture per l’eliminazione dell’Imposta municipale unica – concludono i deputati Cinque Stelle – ci auguriamo che se proprio l’accordo PD-PDL oggi dovesse andare in porto, ne tragga vantaggio almeno l’agricoltura italiana".

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