La parobola del vino tricolore è esempio positivo dell’Italia migliore

“Dobbiamo fare della storia recente del vino italiano una parabola per il Paese e per la politica. Siamo partiti dallo scandalo del metanolo, che ci ha fatto toccare il punto più basso con danni gravissimi sia in termini economici che di immagine, ma siamo riusciti a ribaltare il dato, a capovolgere la situazione sino a far diventare il vino una eccellenza assoluta del Made in Italy”. Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Nunzia De Girolamo, intervenendo alla conferenza stampa di presentazione della prima edizione dell’”Atlante dei territori del vino italiano”, che si è tenuta presso la Sala Cavour del Palazzo dell’Agricoltura a Roma.

Lavoro straordinario – “Sono certa – ha spiegato il Ministro – che questo Atlante avrà un grande successo. Si tratta di un lavoro straordinario, utile anche in vista dell’Expo 2015. Quando parliamo di vino non possiamo non fare riferimento alla passione e all’apporto umano dei nostri agricoltori che, anche in momenti difficili, hanno saputo tenere la schiena dritta. Noi dobbiamo aiutarli a svolgere al meglio il loro lavoro, utilizzando correttamente le risorse dell’Ocm vino e puntando alla semplificazione delle norme. Non è possibile – ha aggiunto De Girolamo – che i nostri produttori debbano sottrarre preziose ore al loro lavoro per occuparsi di questioni burocratiche. Un altro grande tema da affrontare è quello dell’internazionalizzazione: il nostro vino è più buono di quello francese, ne sono convinta. Loro sono stati più bravi dal punto di vista commerciale ed è quello il gap che dovremo colmare, entrando nei mercati in cui siamo poco presenti”.

Territorio nostra forza – “Il nostro – ha proseguito il Ministro – è un territorio straordinario, è la nostra vera forza. Puntando sulla terra possiamo trovare le vie di uscita dalla crisi, che ancora c’è e ancora morde. Guardiamo sotto i nostri piedi, è lì il vero tesoro. Dovremmo introdurre una nuova norma, quella della ‘consapevolezza’, ricordandoci sempre di come siamo bravi a coniugare le nostre capacità con le materie prime che abbiamo a disposizione e il legame che queste hanno con i territori. Se, insieme a questo, ci renderemo conto dell’importanza di fare squadra potremo davvero dare un grande contributo allo sviluppo del nostro Paese”.

IL CONTRIBUTO DEL CRA – Il Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura (CRA) ha contribuito, con le competenze scientifiche delle sue strutture, all’’Atlante dei territori del Vino italiano, presentato oggi al Ministero per le Politiche Agricole Alimentari e Forestali. E’ la prima volta che in Italia si realizza un’opera così completa e di ampio respiro sul mondo del vino, che documenta la complessa e affascinante realtà di questo irripetibile prodotto del Made in Italy e la cultura millenaria che lo esprime.
Come in ogni atlante, le carte – fornite dall’Istituto Geografico Militare –, costituiscono la base per  ricostruire la parte più caratterizzante ed originale della viticoltura italiana. Per ogni territorio vinicolo, rappresentato nella relativa mappa, sono riportati in sintetiche schede descrittive: la geografia, cioè le notazioni riguardanti suolo, clima e ambiente; la storia, ossia il percorso culturale che ha portato nei secoli ai paesaggi agricoli e ai vini che conosciamo oggi ;  i vitigni utilizzati e le loro caratteristiche;
 ed infine i vini che vi si producono, con le relative denominazioni d’origine. L’originalità e la tipicità dei nostri vini derivano da questi elementi. Infatti, il territorio in cui un vino origina ne determina le caratteristiche organolettiche e salutistiche, rendendolo unico e non riproducibile altrove. E, proprio le tematiche relative alle condizioni pedoclimatiche e alle differenti varietà  dei vitigni, sono state sviluppate dai ricercatori del Consiglio per la Ricerca e la sperimentazione in Agricoltura, in particolare: l’Unità di ricerca per la Viticoltura di Arezzo, il Centro di ricerca per la Viticoltura di Conegliano Veneto e il Centro di Ricerca per l’Agrobiologia e la Pedologia di Firenze. “Un atlante, contenente tutti i dati che possono caratterizzare il terroir dei diversi vitigni e quindi dei vini da essi ottenuti – commenta il presidente del CRA prof. Giuseppe Alonzo -, oltre ad essere un’opera straordinaria che richiede un paziente lavoro di ricerca e collezione di dati, rappresenta una guida indispensabile all’interpretazione delle proprietà dei singoli vini in una chiave inedita in grado di contribuire significativamente ad orientare le scelte del consumatore”.

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