Governo, con il Job Act 100mila posti di lavoro in agricoltura

“Le misure del governo in linea generale vanno nella giusta direzione. Sono dirette a rendere flessibili le regole, semplificare le procedure, ridurre il cuneo fiscale e razionalizzare la normativa”. Lo ha sottolineato Mario Guidi, il portavoce di Agrinsieme (il coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Alleanza nazionale delle cooperative), commentando le notizie diffuse sulla relazione del premier e sui provvedimenti che sta definendo il governo.

Il Job Act per l’agricoltura –
“Attendiamo di comprendere -prosegue Agrinsieme- come i principi saranno tradotti in disposizioni legislative; occorre molta cautela nella fase attuativa. Già nella prima bozza di ‘Job Act’ -ricorda il coordinamento tra Cia, Confagricoltura, Alleanza nazionale delle Cooperative- il premier aveva indicato agricoltura e food a pieno titolo come i principali settori dai quali possono nascere nuovi posti di lavoro. Andranno previste misure specifiche per favorire l’occupazione in agricoltura, con la convinzione che si potranno creare almeno centomila nuovi posti di lavoro nel primario”. Per Agrinsieme, infine, “occorrerà intervenire per alleggerire il costo del lavoro, soprattutto in agricoltura, settore in cui è uno dei più alti in Europa”.

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