Cibo biologico e alta ristorazione, focus di Podere Forte il 29 settembre

Quanto gli stili di vita e l’alimentazione si influenzino a vicenda, quale rapporto c’e’ tra vino biologico e vino convenzionale e quanto incide il valore del brand del vino. Di questo e del rapporto tra cibo biologico e alta ristorazione" si parlera’ nel convegno organizzato da Podere Forte e associazione Le Soste in programma lunedi’ 29 settembre ore 18 (Admiral Palace) a Chianciano Terme. Dopo i saluti istituzionali del sindaco di Chianciano Terme Andrea Marchetti, del sindaco di Castiglione d’Orcia Claudio Galletti, dell’assessore regionale all’agricoltura Gianna Salvadori e del Sen. Gian Guido Folloni (presidente ISIAMED) e del deputato Luigi Dallai interverranno, tra gli altri, il Prof. Costantino Cipolla, il Prof. Vincenzo Zampi e il Prof. Donato Lanati. Modera Gian Paolo Galloni. L’iniziativa si inserisce nella giornata organizzata da Podere Forte e dall’associazione Le Soste che portera’ in Val d’Orcia ristoratori, chef e giornalisti che potranno visitare Podere Forte azienda definita dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi "un modello di connubio tra tradizione e innovazione in agricoltura".

Podere Forte L’idea originaria del Podere nasce da Pasquale Forte, dal suo legame con la terra. Una passione antica, tramandatagli dai genitori calabresi che conducevano campi e ulivi.  L’atto di fondazione del Podere è però un gesto d’amore. A metà degli anni novanta, quando l’ingegnere visita l’area di Castiglione d’Orcia se ne innamora perdutamente. Nel 1997 decide di dare vita all’azienda agricola che porta il suo nome scoprendovi all’interno un luogo dalla storia centenaria: il Podere Petrucci, ormai abbandonato. Esso diverrà il luogo di elezione per riprendere un discorso interrotto: recuperare la tradizione agricola e vitivinicola valdorciana. Da questo incontro nasce dunque un’entità nuova ed antica, pronta ad ereditare l’impegno di generazioni contadine affinato da un bagaglio di esperienze contemporanee: «coltivare come 2000 anni fa essendo 200 anni avanti». Questo è Podere Forte.  1.2 La Val d’Orcia: armonia tra uomo e natura Podere Forte si estende su una superficie di 168 ettari nel comune di Castiglione d’Orcia, di cui 15 vitati, 7,5 pronti all’impianto di nuovi vigneti, 23 di oliveti, 70 boschivi ed i restanti suddivisi fra pascoli, allevamenti e giardini. Altri 110 ettari di seminativo sono situati nel comune di S. Quirico d’Orcia.  Castiglione d’Orcia è un villaggio in provincia di Siena, incastonato tra Montalcino e Montepulciano dove si alternano boschi, campi, vigneti e ampi orizzonti. All’idea di recupero e rivalutazione del paesaggio Podere Forte ne ha fatta seguire un’altra: l’eccellenza produttiva ad ogni costo, la creazione di un carattere tanto unico e originale da non avere paragoni.  Il Podere comincia così a ripristinare le antiche colture toscane e gli allevamenti tipici: gli ulivi, il grano, le vacche di razza chianina, le cinte senesi, l’apicoltura. Ma il principe dei prodotti della terra che alberga nel cuore di Pasquale Forte è il vino, interpretato come tensione all’assoluto. Niente come il vino identifica appieno un territorio, le sue sfaccettature e la poesia scaturita dell’incontro fra l’uomo, il suo lavoro e l’ambiente circostante. Oggi Podere Forte è una realtà prestigiosa, innovativa, sostenibile, in armonia con l’ambiente, pronta a raccogliere nuove sfide per migliorarsi e far conoscere al mondo il proprio straordinario patrimonio.

CONVEGNO BIOLOGICO – La categoria di prodotto che più di altri è una esemplificazione della ricerca di benessere a tavola è il biologico. A sottolinearlo l’indagine di Nomisma che ha fotografato al Sana 2014 lo stato di salute di uno dei comparti agroalimentari italiani. Mentre l’economia italiana arranca il bio vola. Dal 2005 è cresciuto in modo costante il valore delle vendite in iper e super di prodotti con marchio bio a peso imposto: in nemmeno un decennio il valore del bio è cresciuto del 220%. I numeri Gli ultimi dati disponibili parlano chiaro: le vendite della grande distribuzione nei primi 5 mesi del 2014 segnano un +17% (fonte Ismea). Aumentano soprattutto le seguenti categorie: pasta, riso e sostituti del pane (+73%), “zucchero, caffè, bevande” (+37%), aceti (+23,5%), omogeneizzati (+21%), miele (+19%) ma non smettono di crescere le categorie di prodotto più tradizionali ortofrutta fresca (+11%), biscotti dolciumi e snack (+15%). Eclatante è il caso del miele: è biologico il 15% del miele venduto nella GDO nel 2013; ottimo lo share anche delle uova bio (il 12% delle vendite della categoria) che pesano per l’8% del paniere bio complessivo. Vi sono poi categorie dove il bio è leader indiscusso: sono prevalentemente biologiche le composte di frutta e le gallette di riso, con quote oltre l’80%.

LA GDO NON E’ IL PRINCIPALE CANALE PER IL BIOLOGICO – La GDO non è però il principale canale per il biologico: dei 2,3 miliardi di vendite interne realizzate nel 2013 copre “solo” il 27% del venduto a valore. I negozi specializzati (1.277 punti vendita in Italia, prevalentemente localizzati al centro -nord) sono il canale che rappresenta il punto di riferimento per il biologico, con vendite che nel 2013 ammontavano a poco più di 1 miliardo di euro (46% del totale). Anche i negozi specializzati in prodotti a marchio bio hanno compiuto un ulteriore balzo in avanti e registrano un netto +12%. Ma non cresce solo il giro d’affari, ad aumentare è anche il numero di famiglie acquirenti. Il tasso di penetrazione, cioè la quota di famiglie che negli ultimi 12 mesi ha acquistato in almeno 1 occasione un prodotto alimentare a marchio bio, sale dal 53% del 2012 al 59%; questo significa che in corso d’anno 6 famiglie italiane su 10 (poco meno di 15 milioni di nuclei familiari) hanno acquistato almeno 1 volta un prodotto biologico. In soli 2 anni 1,7 milioni di nuclei familiari in più hanno acquistato bio in almeno una occasione e oggi il bio incide sul totale della spesa alimentare per circa il 2% mentre solo 10 anni fa la quota era di qualche centesimo di punto percentuale. Se questo e’ il contesto nazionale e’ ancora più vero che il mondo bio puo’ puntare alla qualita’ e al diretto connubio tra cibo e ristorazione. Di quanto gli stili di vita e l’alimentazione si influenzino a vicenda, del rapporto tra vino biologico e vino convenzionale e di quanto incida il valore del brand del vino si parlera’ nel convegno "Cibo biologico e alta ristorazione". Al convegno, dopo i saluti istituzionali, interverranno Pasquale Forte, il Prof. Costantino Cipolla, il Prof. Vincenzo Zampi e il Prof. Donato Lanati. Modera Gian Paolo Galloni.

Il programma del convegno. Chianciano Terme ore 18 Admiral Palace

"Cibo biologico e alta ristorazione”

Interverranno:

Pasquale Forte
Claudio Sadler
Saluti istituzionali: del sindaco di Chianciano Terme, del sindaco di Castiglione d’Orcia, dell’assessore regionale all’agricoltura, del Sen. Gian Guido Folloni (presidente ISIAMED), del deputato Luigi Dallai

Prof. Costantino Cipolla "Alimentazione e stili di vita"
Prof. Vincenzo Zampi “il valore del brand del vino”
Prof. Donato Lanati “ll vino biologico in confronto al vino convenzionale”

moderatore Gian Paolo Galloni

Informazione pubblicitaria