Nel 2014 57 mila nuovi occupati in agricoltura. Martina: ‘Puntiamo su competetività e semplificazioni’

“L’agricoltura si conferma settore che offre opportunità e contribuisce nella lotta alla disoccupazione, come dimostra la crescita di oltre il 7% del tasso di occupati in un anno, con circa 57 mila nuovi lavoratori. Un risultato che può ancora crescere nel 2015, anno che metterà l’Italia al centro dello scenario internazionale con Expo. Il Governo ha messo in campo negli ultimi 12 mesi azioni concrete e già operative, come lo sgravio di un terzo del costo del lavoro per le aziende che assumono i giovani under 35 nel settore agricolo. Dal 16 febbraio è al lavoro anche la Rete del lavoro agricolo di qualità, che nasce per contribuire nella lotta al lavoro nero e nel contrasto allo sfruttamento e al caporalato. Allo stesso tempo stiamo andando avanti sul versante della semplificazione per rendere più facile la vita dei nostri agricoltori. Puntiamo sulla competitività favorendo l’aggregazione e l’innovazione tecnologica delle imprese agricole e abbiamo come grande obiettivo il taglio della burocrazia inutile. Il ‘piano agricoltura 2.0’, che da questo mese darà la possibilità a circa 700mila aziende di inoltrare la domanda per i fondi europei con un clic da un computer, va in questa direzione. Proprio la settimana scorsa sono diventati operativi altri strumenti previsti da ‘Campolibero’: la concessione di credito d’imposta al 40% per investimenti fino 50 mila euro per l’avvio e lo sviluppo del commercio elettronico, e fino a 400 mila euro per gli investimenti per le reti d’impresa e per l’innovazione. Sono convinto che l’agroalimentare può davvero costituire un volano per la crescita del Paese e da parte del Governo c’è il massimo impegno per la tutela del reddito dei produttori e per creare nuovi posti di lavoro”. Così il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, Maurizio Martina, ha commentato i dati Istat sull’occupazione.

CONFEURO: DATI ISTAT, L’AGRICOLTURA DIMOSTRA LA SUA FORZA NONOSTANTE TUTTO – I dati Istat sull’occupazione di Gennaio – dichiara il presidente nazionale Confeuro, Rocco Tiso – dimostrano il ruolo dell’agricoltura nel paese nonostante l’incuria e la scarsa attenzione da parte dell’esecutivo. Quel che però è necessario registrare, e che sentiamo il dovere di denunciare, nel settore agroalimentare come in tutti gli altri, è la progressiva scomparsa degli spazi democratici. Infatti il decreto sulla Pac, così come il Jobs Act, la gestione dell’Expo e le modifiche costituzionali, denotano una preoccupante assenza di dibattito. Come Confeuro – conclude Tiso – condividiamo l’esigenza di agire invece che di perseguire inutili esercizi di retorica, ma tutto questo non può essere usato strumentalmente per negare momenti di riflessione e analisi. Quel che chiediamo è che l’esecutivo ragioni sull’istanza che viene da tutto il paese per il ripristino dei principi democratici. D’altronde è basandosi su questi che l’Italia è diventata grande, ed è proprio rinnegandoli che rischia di ritornare piccola.

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