Residui, il 99,5% dei prodotti sono a norma di legge. Agrofarma sfata ‘falsi’ miti a tavola

Sfatare il mito del cibo che arriva sulle nostre tavole avvelenato, non sicuro e di origine incerta. È questo l’obiettivo dell’intervento di Agrofarma – Associazione nazionale imprese agrofarmaci che fa parte di Federchimica – nell’ambito del tavolo di discussione sulla sicurezza alimentare promosso dal Ministero della Salute dal titolo "La sanità in Italia: falsi miti e vere eccellenze". Introducendo il dibattito, il Ministro della Salue Beatrice Lorenzin ha ricordato come oggi in tema di alimentazione sia necessario uno sforzo maggiore per distinguere, nel surplus di informazioni che arrivano al grande pubblico, quelle scientificamente validate.

“I cibi italiani sono sicuri a 360 gradi, sia che si parli di sicurezza degli agrofarmaci utilizzati in agricoltura che del prodotto agricolo finito. L’iter autorizzativo che porta alla messa in commercio dei prodotti è il più stringente a livello globale, assicurando così che sul mercato possano essere presenti solamente prodotti altamente regolamentati e controllati” – ha dichiarato Andrea Barella, Presidente di Agrofarma-Federchimica intervenendo al tavolo – Alla sicurezza degli agrofarmaci, si lega quella dei prodotti agricoli. Tutti i dati, gli studi e i report pubblicati dalle autorità competenti, in primis il Ministero della salute, disegnano infatti un quadro totalmente rassicurante sulla sicurezza dei prodotti agricoli”.
I risultati positivi sono merito, oltre che del contributo di innovazione offerto dalle imprese produttrici, delle istituzioni che regolano il sistema, ovvero degli stringenti e puntuali controlli che in maniera costante e mai disattenta permettono di fare arrivare sulle nostre tavole cibi sani e protetti. Basti pensare che oggi la quasi totalità della frutta e verdura di cui ci nutriamo è sicura; stiamo parlando del 99,5% di prodotti a norma di legge in tema di residui, risultati altamente virtuosi se comparati ad una media europea di prodotti a norma per il 97,4%.

Oltre ad investire costantemente in R&D (6% del fatturato del settore pari a 49 milioni di € nel 2013), le imprese sono inoltre impegnate in progetti di formazione e informazione sul corretto utilizzo dei fitofarmaci, a dimostrazione della considerazione che l’industria ha da sempre rispetto al tema della sicurezza. “L’apertura e il confronto tra istituzioni, mondo scientifico, media e società civile rende possibile fare chiarezza in merito ad alcuni luoghi comuni incidono negativamente sulla percezione di ciascun cittadino relativamente alla sicurezza alimentare. Nostro obiettivo è far comprendere come la scienza sia alleata della natura e dell’uomo, e che sia soprattutto grazie ad essa che oggi possiamo godere di cibi sicuri, abbondanti e di qualità. L’agricoltore, inoltre, è un professionista formato, informato e non sprovveduto, che ha a cuore la tutela dei propri prodotti e la salute del consumatore” ha concluso Andrea Barella.

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