Fake news a tavola. La tossicità del glutine: fatti e opinioni intorno alla celiachia

“Nutrinformarsi”: il CREA Alimenti e Nutrizione fa chiarezza su luoghi comuni e fake news a tavola

Questo documento si propone di discutere su basi scientifiche alcune affermazioni divulgate attraverso la rete e altri mezzi di comunicazione sui presunti danni alla salute legati al consumo di glutine.

In soggetti predisposti, l’assunzione del glutine scatena reazioni avverse più o meno gravi, come nella malattia celiaca o nella sensibilità al glutine non celiaca. L’Associazione Italiana Celiachia (AIC) definisce la celiachia come “un’infiammazione cronica dell’intestino tenue, scatenata dall’ingestione di glutine in soggetti geneticamente predisposti”.

Negli ultimi anni sta emergendo  l’evidenza di reazioni avverse all’ingestione di glutine in persone non celiache, tale condizione è stata recentemente definita “sensibilità al glutine non celiaca” (NCGS) diversa dalla celiachia.

Oggi vengono identificate tre condizioni che richiedono il trattamento con una dieta senza glutine (GFD): la celiachia, la sensibilità al glutine e l’allergia al grano

Negli ultimi anni, è aumentato il numero di persone che aderiscono a un regime alimentare senza glutine pur non presentando nessuna delle patologie ad esso correlate. Sono individui che considerano la GFD un’opzione “più sana”, e seguono questa dieta nella convinzione di apportare benefici alla loro salute o di eliminare un elemento “ tossico” dalla loro dieta abituale.

La grande pressione pubblicitaria e il martellamento mediatico che si sta osservando in Italia e un po’ ovunque nel mondo, nato dalla falsa promessa di perdere peso assumendo alimenti senza glutine, ha portato ad una grande richiesta di questi prodotti da parte del consumatore.

Si rende, quindi, necessario ribadire che nessuna ricerca ha finora dimostrato un qualsivoglia effetto benefico per i non celiaci nell’eliminazione del glutine dalla dieta. Diversi studi, infatti, hanno dimostrato che i prodotti trasformati GF hanno, in generale, un maggior apporto energetico e una dieta GF potrebbe non fornire quantità adeguate di oligoelementi e vitamine.

Considerando queste informazioni nel loro insieme si può concludere che seguire una dieta GF fai-da-te senza essere seguiti da un esperto nutrizionista può comportare squilibri nutrizionali. Questo rappresenta una preoccupazione non solo per le persone che, presentando disturbi glutine correlati, sono obbligate ad aderire a questo regime alimentare, ma anche per coloro che, in assenza di una vera e propria diagnosi, decidono di eliminare il glutine dalla propria alimentazione

 

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