L’ UE, la legge 234 e lo “strumento” delle valutazioni d’impatto territoriale

Il 15 e il 16 novembre si sono svolte le prime due giornate del corso di Alta formazione – Winter School del Cinsedo (Centro Interregionale studi e documentazione) sulla legge 234 del 2012, destinato a dirigenti e funzionari delle Regioni e delle Province autonome che si occupano dei processi di partecipazione regionale alla formazione e attuazione della legislazione e delle politiche dell’Unione europea.  Le prossime sessioni del Corso si terranno il 26-27 novembre e il 10-11 dicembre.

Il Corso quest’anno è tornato ad occuparsi della legge 234 del 2012 con l’intenzione di costruire gli elementi utili per una verifica dello stato di attuazione e di efficacia della normativa. L’approccio è, dunque, innanzitutto pratico.

I lavori sono stati aperti da Marina Principe, Segretario generale della Conferenza delle Regioni, che ha ricordato il percorso del Cinsedo, iniziato nel 2011 con la prima iniziativa di formazione in materia europea, fino all’attuale offerta formativa per dirigenti e funzionari, gli obiettivi, i risultati e le prospettive per il 2019. “Con questa Winter School – ha ricordato il direttore del Cinsedo – è stata avviata la quinta edizione del corso di Alta formazione che vede protagonista il Cinsedo. La prima si è svolta nel 2011, a Parma, in collaborazione con il Collegio europeo, per proseguire nel 2012, a Roma, con la Conferenza delle Assemblee regionali e la LUISS e nel 2016, a Caserta, con la Scuola Nazionale d’Amministrazione (SNA). Questi furono tutti corsi generali sulla partecipazione delle Regioni alla formazione e all’attuazione del diritto europeo. Nel 2017, invece, il Cinsedo ha costruito, avvalendosi delle competenze scientifiche dell’Istituto Universitario Europeo, un corso di Alta formazione più specifico sulle politiche europee in materia di energia e ambiente. Quest’anno siamo tornati alla Legge 234, sulla sua strategicità: una sfida che rappresenta soprattutto un’opportunità per il sistema regionale. Tutti voi conoscete meglio di me la rilevanza di questa legge che detta allo Stato ed alle Regioni il quadro delle procedure entro cui i due livelli di governo partecipano alla formazione ed all’attuazione delle decisioni europee. Essa riguarda pertanto tutti i settori politici in cui interviene l’Unione Europea adottando le politiche e la legislazione che poi andranno applicate a livello statale, regionale e locale. E’ sempre la legge 234 che indica strade e strumenti. Ed anche il recepimento delle Direttive per una Regione è una vera opportunità di fare la scelta legislativa più adatta al territorio e , in questa direzione, la parola chiave da tradurre in termini di lavoro in ogni settore di competenza regionale è ‘anticipazione’.

L’obiettivo del corso – ha sottolineato Marina Principe – è lo stesso delle altre modalità formative offerte dal Cinsedo: rafforzare la cultura comune delle Regioni in materia di politiche europee e contribuire a costruire rete dei funzionari regionali che si occupano dell’applicazione della legge 234, per migliorare il raccordo e l’approccio di sistema.  Dal 2011 al 2017 sono stati formati oltre 4.000 funzionari regionali e non vi nascondo che il dato mi aveva favorevolmente colpita quando abbiamo redatto la Relazione del Centro, cui vanno aggiunti i partecipanti al VI ciclo del 2018, di cui fa parte, come evento conclusivo, questo corso, al quale abbiamo ricevuto 61 iscrizioni da 16 tra Regioni e Province autonome. Per quanto riguarda il èprossimo anno – ha preannunciato il direttore del Cinsedo – stiamo preparando un seminario per giornalisti sulla Comunicazione europea e una Summer School sui Fondi strutturali nel nuovo periodo di programmazione” e nel mese di gennaio si svolgerà un “Dialogo interregionale” sul Programma di lavoro 2019 della Commissione europea”.
In collegamento da Bruxelles, è intervenuto Jeroen Casaer, vice capo Unità “Priorità politiche e Programma di lavoro” del Segretariato generale della Commissione europea, che ha presentato il programma della Commissione europea per il 2019, adottato ufficialmente il 23 ottobre scorso. Andrea Ciaffi, dirigente della Conferenza delle Regioni e coordinatore del Corso, ha messo in evidenza, attraverso alcuni casi pratici, il ruolo della Conferenza a supporto della partecipazione del sistema regionale italiano alla definizione delle politiche e della legislazione dell’Unione europea. E’ poi intervenuta Cecilia Odone, direttore del programma di formazione in materia europea, di cui il Corso fa parte, mettendo in evidenza il collegamento della partecipazione regionale al diritto dell’Ue con gli obiettivi di Better regulation della Commissione europea. Sono emersi più volte, nel corso del pomeriggio, il concetto di “anticipazione” e la necessità di partecipare fin dall’inizio del processo decisionale dell’Ue, avendo in mente già la fase dell’attuazione e rappresentando così gli interessi regionali lungo tutto il ciclo delle politiche. Con questa finalità, l’esame del programma di lavoro della Commissione europea da parte delle Regioni rappresenta uno strumento concreto di “anticipazione”. La mattina del 16 novembre è stata dedicata al tema della valutazione dell’impatto territoriale delle proposte legislative dell’Unione europea. L’intervento di Maria Prezioso, Espon Contact point Italia e professore ordinario all’Università di Tor Vergata, esperta di valutazione d’impatto delle politiche, ha chiarito cos’è una valutazione d’impatto territoriale, evidenziandone l’importanza come strumento e come processo a supporto della definizione delle politiche, nonché il ruolo strategico nel promuovere la coesione economica e sociale e lo sviluppo sostenibile. Angela D’Orazio, Espon Contact point staff e docente a Tor Vergata, ha illustrato il tool Espon “TIA Quick Check”, strumento per la valutazione dell’impatto territoriale (Tia) della legislazione, sviluppato da Espon e in uso presso il Comitato delle Regioni e la Commissione europea. La sessione è proseguita con la presentazione di un caso concreto di utilizzo del tool, applicato alla proposta di direttiva della Commissione europea sull’equilibrio tra vita familiare e vita professionale. Su quest’ultima, l’11 ottobre 2017, il Comitato delle Regioni ha svolto il Territorial Impact Assessment – Tia, utilizzando il tool di Espon e documentando gli esiti in un apposito report. Il pomeriggio si è concluso con la Lectio Magistralis dell’ambasciatore Vincenzo Grassi, Segretario generale dell’Istituto Universitario europeo, che ha messo in evidenza, da un lato, gli scopi a cui rispondeva la legge 234 nel contesto creatosi a seguito dell’entrata in vigore del Trattato di Lisbona e, dall’altro, il contesto in cui attualmente la legge si trova ad essere applicata, con una produzione normativa dell’Ue significativamente ridotta e spostatasi verso aree di competenza esclusiva dell’Ue o di competenza dello Stato centrale.

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