The Wine Lab. La ricerca nel presente della viticoltura eroica che guarda al futuro

Una nuova tappa per il The Wine Lab, il progetto dedicato alla viticoltura eroica, che rappresenta una nuova realtà, per favorire l’incontro fra aziende viticole e mondo della ricerca. Questa volta appuntamento in Ungheria, all’Università della Pannonia (a Veszprém) che ha visto la partecipazione di Valeria Vigna, che segue il progetto per il Cervim. Questo incontro è il secondo appuntamento dell’anno che riunisce tutti i partner del progetto, dopo quello che si è svolto a Drama in Grecia lo scorso mese di maggio.

«Il progetto The Wine Lab – sottolinea il presidente Cervim Roberto Gaudio – si è posto vari obiettivi da raggiungere nell’arco dei tre anni della sua durata, tra cui quelli di creare hub, ovvero gruppi di interesse e comunità di apprendimento che coinvolgono produttori di vino, ricercatori, studenti universitari, soggetti pubblici e privati del settore vinicolo; determinare nuove forme di cooperazione tra università e imprese per aumentare le opportunità di formazione (tirocini); mettere a punto meccanismi per la condivisione strutturata delle conoscenze tra ricerca e impresa, definire metodi e strumenti innovativi per sfruttare la conoscenza a livello regionale e collegarlo a quello nazionale ed europeo. La ricerca in viticoltura – conclude -, ricopre sempre più un ruolo determinante in termini di riduzione di fattori di criticità che, in questo particolare tipo di viticoltura con pendenze proibitive e aree difficili, come quelle montane e delle piccole isole, tutt’oggi permangono».

«Il progetto The Wine Lab – spiega Alessio Cavicchi, membro del Comitato Tecnico Scientifico del Cervim, è responsabile del progetto per conto dell’Università di Macerata – è  arrivato ad oltre la metà della sua durata, e, attraverso la collaborazione fra Università, imprese, associazioni, amministrazione pubbliche e grazie soprattutto all’intervento degli studenti, ha sviluppato una serie di strumenti e metodi per incrementare il livello di dialogo fra centro di ricerca e imprese, e fra centro di ricerca e operatori sul territorio. Tutto questo – aggiunge – sta portando risultati tangibili nei quattro paesi partner del progetto (Italia, Ungheria, Grecia e Austria). Il Cervim in tutto questo ha un ruolo fondamentale perché ha la possibilità di coinvolgere, produttori, associazioni e amministrazioni pubbliche nei paesi dove è presente la viticoltura eroica. Quindi il ruolo fondamentale che può avere il Cervim, da adesso in poi, è quello di utilizzare questi strumenti e questi metodi per trasferire e aiutare i piccoli produttori a conoscere quale sia l’innovazione nel settore vitivinicolo dal vigneto fino al calice ed a collaborare con maggiore fiducia con le Università con i centri di ricerca».

La settimana prossima il Cervim sarà presente a Verona per Wine2Wine come animatore dell’evento, ”Viticoltura eroica e biodiversità: la missione del Cervim per la tutela e la promozione dei territori estremi”, che vedrà gli interventi di Diego Tomasi,  presidente Comitato Tecnico Scientifico del Cervim, e Stefano Celi, consigliere del Cda del Cervim.

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