Le sfide nel calice. Vernaccia di San Gimignano, Campatelli: «Consumatori sono sempre più consapevoli, come IG bisogna dare di più»

Consumatori sempre più attenti a ciò che bevono con un occhio di riguardo per l’ambiente. Archiviato un 2018 un po’ sottotono a causa di siccità e gelate tardive, il Consorzio del Vino Vernaccia di San Gimignano è pronto a nuove sfide, tra il consolidamento della presenza nei mercati del centro Europa e la promozione e la valorizzazione del “Vernaccia di San Gimignano Wine Experience La Rocca”, la struttura inaugurata nel centro storico della città delle torri.

Il Consorzio della Vernaccia di San Gimignano sarà presente a Siena il 5 febbraio per il Kickoff di Qualivita.

Ad agriculltura.it il direttore Stefano Campatelli.

Quale è il bilancio del Consorzio dell’annata 2018? «Il 2018 è stato un anno relativamente difficile a causa dell’andamento dell’annata 2017 che ha avuto una produzione ridotta del 26% in quantità a causa della gelata tardiva e delle siccità. Nel 2018 il numero di bottiglie è pertanto diminuito da 5.300.000 prodotte in media negli ultimi cinque anni a 4.600.000 nel 2018. Questa situazione era ampiamente attesa ma ovviamente tutto è stato più complicato».

Cosa vi attende nel 2019? «Negli ultimi anni il Consorzio si è molto dedicato a realizzare un importante struttura a San Gimignano presso la Rocca di San Gimignano, denominata “Vernaccia di San Gimignano Wine Experience La Rocca”. Si è trattato di un grande sforzo organizzativo che il Consorzio ritiene strategico per la valorizzazione del vino Vernaccia di San Gimignano. Dopo questo periodo di intervento sul territorio nel 2019 il Consorzio tornerà a fare alcune iniziative all’estero. I Paesi interessati saranno il centro Europa particolarmente la Germania e l’Inghilterra per mantenere quel mercato nella fase di Brexit ben nota».

Quali saranno le sfide che vi ritroverete ad affrontare? «Non intendiamo sviluppare al momento nuovi mercati, preferiamo consolidare i mercati centro-europei, nonché lavorare sul nostro più importante mercato che sono gli USA. Per quanto attiene i consumatori la prospettiva è di incrementare le azioni dirette a loro, ma ovviamente per strutture relativamente piccole come le nostre non è facile; comunque la struttura de La Rocca di cui ho parlato prima è ovviamente rivolta al consumatore. In merito alla concorrenza è evidente che il settore è sempre più competitivo a tutti i livelli particolarmente quello internazionale, riteniamo però – da informazioni in nostro possesso – che i vini bianchi avranno un maggiore sviluppo in futuro e pertanto cercheremo di conquistare gli spazi che il vino vernaccia di San Gimignano merita».

Come si può rafforzare il sistema delle Indicazioni Geografiche? «Occorre per prima cosa fare tesoro di quanto successo negli ultimi 30 anni. Le IG in Italia sembrava che non avrebbero potuto consolidarsi e svilupparsi in quanto rappresentavano appena in 25% della totale produzione. Oggi rappresentano oltre il 65% e molti di coloro che non credevano nelle IG oggi ne sono i maggiori sostenitori. Le IG stanno quindi avendo un successo anche inaspettato e ritengo che tale successo aumenterà, perché ci sarà sempre una maggiore percezione di qualità per i vini IG da parte del consumatore. In prospettiva occorrerà dare anche qualcosa in più al consumatore: la sostenibilità rispetto all’ambiente e informazione sempre più mirata ed efficace».

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