Viticoltura eroica punta sulla ricerca per crescere in qualità. Il convegno a Lione organizzato dal Cervim

Grande partecipazione e importanti contenuti scientifici al convegno dedicato al futuro della viticoltura eroica europea, fra sfide, rischi ed opportunità, che si è svolto a Lione. L’evento è stato organizzato dal Cervim, dalla Regione Auvergne Rhône-Alpes e dal Comité Vins du Rhône-Alpes, e rappresenta una tappa di avvicinamento al settimo Congresso Internazionale sulla Viticoltura di Montagna e in Forte Pendenza in programma nel 2020 a Vila Real (Douro) in Portogallo.

Il convegno che ha visto la presenza di oltre cento partecipanti fra produttori vitivinicoli, addetti del settore vitivinicolo e ricercatori, si è svolto in tre sessioni tematiche, che hanno riguardato: cambiamenti climatici, paesaggio e gestione del vigneto. Le sessioni sono state moderate da ricercatori di fama mondiale come: Benjamin Bois, dell’Università della Vite e del Vino di Digione (F) e che nell’occasione ha rappresentato anche l’OIV, Hans-Reiner Schultz, Presidente dell’Università di Geisenheim (Germania) e Teresa Andresen, relatore della candidatura UNESCO del Douro in Portogallo.

«È stata una giornata di approfondimento molto interessante dal punto di vista tecnico-scientifico – sottolinea il presidente Cervim Roberto Gaudio –. Abbiamo parlato delle sfide che attendono la viticoltura eroica e che saranno al centro del congresso sulla viticoltura di montagna del prossimo anno in Portogallo». I territori della viticoltura eroica non sono musei a cielo aperto, ha ricordato Gaudio: «Sono aree molto importanti a livello socio-economico – continua il presidente Cervim – dove vengono prodotti vini di grande qualità. Fondamentale è la ricerca e l’innovazione – ad esempio la viticoltura di precisione -, per migliorare le produzioni, la qualità dei vini eroici, e contenere i costi di produzione». E’ stata anche l’occasione per presentare il progetto The Wine Lab che fra i vari obiettivi ha quello di creare delle hub, ovvero gruppi di interesse e comunità di apprendimento che coinvolgono produttori di vino, ricercatori, studenti universitari, soggetti pubblici e privati del settore vinicolo.

Dopo la parte convegnistica si è svolta una interessante visita tecnica fra i vigneti del Beaujolais, che vede anche la presenza di un geoparco (con vari tipi di rocce e suoli) dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco. Un territorio caratterizzato da pendenze molto elevate con viti ad alberello (a sesto d’impianto) caratteristiche di questa zona rinomata della vitivicoltura ed enologia francese.

Nella foto (da sx) Roberto Gaudio, presidente Cervim; Jean-Pierre Taite, vicepresidente Regione Auvergne Rhone Alpes, delegato agricoltura, viticoltura e prodotti territorio; Pierre Combat, presidente Comite’ Vin Auvergne Rhone Alpes; Jeremy Thien, consigliere regionale Auvergne Rhone Alpes delegato viticoltura.

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