Foodporn vs Foodpoor. Progetto fotografico ASeS e Cia: parliamo sempre più di cibo e sempre meno di fame

Foto di Mauro Pagnano

Le cause alla radice della malnutrizione sono complesse e multidimensionali: povertà, esclusione sociale, disuguaglianza di genere, basso livello socio-economico e scarso controllo sulle risorse produttive, come l’accaparramento delle terre. Sono 821 milioni le persone che soffrono ancora la fame e, per il terzo anno di fila, il loro numero è aumentato. Viviamo in un modo di paradossi e contraddizioni e, tra le molte anomalie, una tra le più vergognose è quella di un Pianeta a due velocità: da una parte le società ricche e opulenti, che hanno trasformato la sacralità del cibo e il gesto del nutrimento in status symbol; dall’altra i Paesi più poveri, dove milioni di persone sono allo stremo a causa di guerre, conflitti, cambiamenti climatici con siccità durissime, che privano le popolazioni di cibo e mezzi di sussistenza.

Foto di Mauro Pagnano

Nel mondo, ogni giorno, 7.000 bambini sotto i cinque anni muoiono per cause legate alla malnutrizione. Cinque ogni minuto -ha detto la presidente di ASeS, Cinzia Pagni, in apertura della conferenza alla Sala Stampa della Camera-. Noi riteniamo che poter avere cibo a sufficienza e giusto apporto nutrizionale siano un diritto: per questo crediamo sia fondamentale tornare a mettere i diritti umani al centro di ogni progetto e iniziativa rivolta ai Paesi in via di sviluppo, cooperando e collaborando con le popolazioni locali per avviare, insieme, un sistema alimentare equo e sostenibile”. Con questo intento, come ASeS-Cia “abbiamo cercato di dare il nostro contributo realizzando un progetto fotografico che richiama, in sé, l’intento del nostro operato -ha spiegato Cinzia Pagni-. Foodporn VS Foodpoor è una raccolta di scatti realizzata in Senegal dal fotografo Mauro Pagnano, che racconta di un mondo lontano dai riflettori: un mondo fatto di bambini sottopeso e fragili, bambini che cercano qualcosa da mangiare o che attendono una visita medica per patologie quasi sempre legate alla mancanza di una sana e corretta alimentazione, la maggior parte residenti in aree rurali, che come invisibili vivono ai margini delle strade cercando e mendicando cibo. Foto toccanti che immortalano volti di donne e di bambini quasi rassegnati a un destino che non hanno scelto”.

Come Ong “siamo consapevoli che questa tragedia è conseguenza di un sistema che mette sempre davanti altri interessi rispetto alle necessità dei più poveri e indifesi. A loro, dedichiamo questo book fotografico, oltre che il nostro impegno diretto in questo Paese, attraverso le nostre iniziative di cooperazione. Il sistema di sviluppo mondiale – ha concluso la presidente di ASeS- va radicalmente ripensato, se si vuole garantire il diritto a un’alimentazione adeguata e liberare milioni di persone dalla fame; ognuno di noi ha la responsabilità di incidere e portare a compimento questo cambiamento”.

“Non rassegnarsi a povertà e fame, dare seguito agli obiettivi che i Paesi si sono dati per sfamare il pianeta pochi anni fa proprio qui, in Italia, con la Carta di Milano all’Expo. L’iniziativa di Ases e Cia è un bel modo per raccontare attraverso le immagini la realtà -ha commentato Susanna Cenni, vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera, partecipando all’iniziativa-. Investire sulle donne è una delle strade indispensabili per cambiare le cose; impegnarsi per sconfiggere la fame è un obiettivo dell’umanità, di tutte le nostre comunità. Su questo si sta impegnando anche l’Intergruppo parlamentare costituitosi pochi mesi fa”.

A concludere i lavori il presidente nazionale di Cia-Agricoltori Italiani, Dino Scanavino. “E’ chiaro che proprio il cibo, la sua disponibilità e le modalità per accedervi, ancora oggi rappresentino gli elementi che più definiscono le differenze e le distanze tra i Paesi ricchi e i Paesi poveri del mondo -ha evidenziato-. Ed è da queste considerazioni che nasce il supporto tangibile al progetto Foodporn VS Foodpoor, attraverso la nostra Ong ASeS. In una fase storica dominata dalle immagini, in cui i nostri media abbondano di chef e talent-show sulla cucina e quasi il 70% delle immagini postate sui social riguarda il food, questo book fotografico sul tema della denutrizione in Senegal ci sembra uno strumento utile a scuotere le coscienze sull’emergenza alimentare, così come sulla visione che abbiamo rispetto al cibo e al suo valore”. Oggi “raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile contenuti nell’Agenda 2030 dell’Onu non sarà possibile senza progressi significativi nell’eliminare fame e povertà. Ma questo vuol dire far entrare davvero la questione nell’agenda politica mondiale, così come nell’opinione pubblica -ha concluso Dino Scanavino- sostenendo un diverso modello di sviluppo, dove l’agricoltura torni a essere centrale in una reale prospettiva di sostenibilità e di sicurezza alimentare globale”.

 

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