Assicurazione agricole agevolate. Corrado (agricoltore): i conti non tornano, siamo indietro sulla gestione del rischio

L'agricoltore Giuseppe Corrado

Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Giuseppe Corrado, agricoltore di Nova Siri (Mt)

I toni trionfalistici che leggiamo da parte dei vari Condifesa per le assicurazioni agevolate (c’è solo un aumento di circa 500mila euro rispetto al 2018) sinceramente non li vedo. Anzi, in questo 2020 si nota un numero inferiore di aziende che intendono assicurarsi nonostante l’abbattimento delle quote soglia dal 30 al 20 per cento ed una lievitazione minima dal 65 al 70 per cento della quota pubblica del costo polizza.

E’ il segnale che c’è ancora tanto da fare per migliorare la gestione del rischio: infatti diversi agricoltori si rivolgono direttamente alle Compagnie per assicurare  un solo evento, meno oneroso come costo ,anche se si perde il contributo pubblico. Rivolgersi ai Condifesa implica invece l’obbligo di assicurarsi almeno per tre calamità, altrimenti decade il contributo Agea.

Ma il motivo fondamentale del numero così esiguo di aziende che si assicurano, è dato dal fatto che i prodotti agricoli, e in particolare la frutta (il core business, insieme alla vite, delle assicurazioni agricole) viene sottopagata dalla gdo, privando le aziende della necessaria liquidità. Il sistema italiano poi non è come quello della Spagna, nostro principale competitor, dove l’agricoltore spagnolo, quando si assicura paga già al netto del contributo concesso dallo Stato, che riversa la quota pubblica direttamente alle assicurazioni. In Italia invece bisogna anticipare tutto il costo delle polizze (in deciso aumento) per poi avere indietro la quota pubblica, se va bene, dopo un anno.

Leggo poi che alcuni Condifesa vorrebbero imporre agli agricoltori l’assicurazione obbligatoria per ricevere i premi PAC con la prossima riforma, ipotesi che contraddirebbe i principi economici di libertà d’impresa. Sarebbe auspicabile invece, giacché i soci dei Condifesa accedono a fondi pubblici, limitare la durata in carica degli amministratori a due mandati: non fa bene al sistema, a mio avviso, avere mandati che arrivano o superano la soglia dei 20 anni. I Condifesa dovrebbero essere un patrimonio di tutti gli associati: sarebbe auspicabile che Agea nel dare contributi pubblici inserisca questa norma di tutela. La trasparenza deve essere cristallina.

 

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