Riforma PAC rinviata al 31 dicembre 2022. De Castro: Ok Comagri a certezza giuridica, proroga fondi e strumenti anticrisi per agricoltori europei

‘Abbiamo mantenuto l’impegno preso  nei confronti dei nostri produttori: la commissione Agricoltura del Parlamento europeo ha deciso di rinviare di due anni la riforma della Politica agricola comune, ossia al 31 dicembre 2022, di prorogare i fondi europei attuali evitando tagli inaccettabili sul budget  Pac, di rafforzare gli strumenti per far fronte ai rischi aziendali e alle crisi di mercato, come quella generata dall’emergenza del Coronavirus”.

“E’ una vittoria di cui andiamo fieri come Gruppo S&D – afferma Paolo De Castro, coordinatore S&D alla commissione Agricoltura del Parlamento europeo – Dopo oltre 200 votazioni  diamo il via libera ai regolamenti transitori per estendere di due anni l’attuale Pac e non di un solo anno come proponeva l’Esecutivo Ue”. “Il nostro testo rappresenterà la base su cui avviare i negoziati inter-istituzionali con l’Esecutivo e i ministri Agricoli Ue , con l’obiettivo di un accordo sul testo entro la scadenza della presidenza di turno croata, il 30 giugno”.

”Grazie al regolamento transitorio – prosegue De Castro – disponiamo di un maggior margine temporale  per  correggere gli elementi di contrasto già individuati nella proposta di riforma della Pac presentata dalla passata Commissione europea. E in primo luogo il tentativo di ri-nazionalizzazione della Pac lasciando agli Stati membri, come indica la proposta, la decisione di declinare le risorse ai propri agricoltori sottraendo il ruolo essenziale svolto dalle Regioni. Intanto manteniamo gli attuali livelli di finanziamento della Pac, evitando il 4% dei tagli sui pagamenti diretti (sono 144 milioni di euro l’anno) e di oltre il 15% sullo sviluppo rurale (230 milioni l’anno)”.

“Nel testo approvato oggi – spiega De Castro – estendiamo tra l’altro l’attuale programmazione dello sviluppo rurale al 31 dicembre 2022 con la possibilità di utilizzare le risorse  attualmente a disposizione fino al 31 dicembre 2025. Rafforziamo le misure di gestione del rischio in linea con quanto previsto dal regolamento Omnibus. Estendiamo di due anni i programmi operativi, ma anche i diritti di impianto permettendo ai nostri viticoltori di salvaguardare migliaia di ettari di potenziale produttivo. Per la riserva di crisi, inoltre, chiediamo che dal 2021 venga finanziata con fondi esterni alla Pac per un ammontare pari al livello attuale, senza doverla restituire nel caso non venga utilizzata, e con la possibilità di incrementarla senza limiti”.

”Ora è il momento di ritrovare il valore dell’Europa. Quanto fatto – conclude De Castro – lo dovevamo ai nostri agricoltori e alle migliaia di lavoratori agricoli che, anche nella situazione attuale, tutti i giorni mettono a rischio la loro salute per fare arrivare cibo sano e di qualità sulla tavola delle famiglie di tutta Europa”.

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