Consorzi agrari. Cia, fusione con Bonifiche Ferraresi ennesimo spreco di denaro pubblico alle spalle degli agricoltori

Mentre milioni di piccole imprese rischiano il fallimento anche a causa del Coronavirus e gli interventi dello Stato e degli enti finanziari pubblici non arrivano, sta per andare in scena l’ultimo tentativo di restaurazione della Federconsorzi: una lunga storia di fallimenti (nel 1992 fu commissariata, poi liquidata negli anni successivi)  e recuperi di denaro pubblico investito in improbabili azioni di sviluppo sempre alle spalle degli agricoltori e degli allevatori italiani.

È molto dura la presa di posizione di Cia-Agricoltori Italiani sull’operazione di Newcomer che in questi giorni potrebbe concretizzarsi con l’ok di alcuni consorzi agrari, che fino ad ora avevano espresso non poche perplessità nelle proprie sedi consiliari,  Sulla fusione del ramo di azienda immobiliare con Bonifiche Ferraresi.

Questa nuova rete, sostenuta dai risparmi postali (Cassa Depositi e Prestiti) e dal tfr di ignari impiegati agricoli (ENPAIA), secondo Cia-Agricoltori Italiani sarà un affare per i pochi che continuano a sperperare denaro pubblico, lasciando le briciole a chi fatica a fare reddito allevando e coltivando.

In uno dei momenti più difficili del Paese, con milioni di piccole imprese che rischiano il fallimento e interi comparti produttivi  ad un passo dal default, nelle stanze del potere finanziario, sostenuto da uno Stato complice, si sprecano i soldi dei contribuenti mentre l’agricoltura continua ad arrancare anche se traino in questo periodo di economia di guerra.

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