Produzione italiana di mele a 2,1 mln di tonnellate. Nuovo record per le biologiche (9% della produzione)

La produzione italiana di mele per il 2020 dovrebbe attestarsi attorno a 2,1 milioni di tonnellate. Lo ha confermato la prima riunione della stagione del Comitato Marketing di Assomela che ha esaminato i primi dati aggiornati sulla situazione produttiva e di mercato.

Al momento, a livello varietale, si possono confermare rispetto alle previsioni una produzione decisamente sotto la media per la Golden Delicious e un record sia per la Gala sia per le “nuove varietà”. Nel caso del gruppo “Gala” bisognerà porre attenzione al ritmo dei nuovi impianti, che potrebbero portare questa varietà vicino alla saturazione di mercato; nel caso del gruppo delle nuove mele “club” il trend viene ancora giudicato positivo e conferma l’attenzione dei consumatori verso nuove proposte varietali.

Le gelate, la grandine e l’aggressività della cimice asiatica, hanno impattato meno del previsto e solo su aree ristrette ed il clima, non eccessivamente caldo, ha permesso un buon accrescimento dei frutti, che hanno buoni calibri e una generale buona qualità in tutte le regioni produttive.  Per questi motivi il volume di merce destinata al mercato fresco sarà leggermente superiore alle aspettative, attestandosi a poco più di 1,8 milioni di tonnellate – valore ad ogni modo di gran lunga inferiore alla media delle ultime stagioni.

Per quanto riguarda la produzione biologica, l’Italia preannuncia un nuovo record produttivo con più di 185.000 tonnellate cioè quasi il 9% della produzione totale.

Dal punto di vista commerciale, il mercato è partito in maniera piuttosto dinamica, facendo registrare buone performance anche nei primi giorni di novembre, mese tendenzialmente abbastanza calmo dal punto di vista delle vendite. Sono stati già impostati i piani di de-cumulo e le vendite procedono regolarmente in Italia, in UE e anche nelle destinazioni extra-europee, partite più lentamente sia per l’incertezza legata all’emergenza Covid sia perché ancora con a disposizione merce proveniente dall’Emisfero Sud.

Per quanto riguarda il quadro comunitario, il livello produttivo è per ora confermato a 10,7 milioni di tonnellate circa, con una diminuzione importante però delle produzioni francese e spagnola – elemento certamente favorevole per gli operatori italiani, sia per gli effetti sugli scambi commerciali diretti con Francia e Spagna, sia per le probabili meno esportazioni di queste ultime verso destinazioni che potrebbero essere “coperte” da prodotto italiano di qualità.

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