Sicurezza e sostituzione dei mezzi agricoli, per i Contoterzisti servono ‘aiuti di Stato’

“In Italia circolano 2 milioni di trattori, la metà con significative problematiche di sicurezza. La necessità di sostituire mezzi agricoli obsoleti e poco sicuri deve passare attraverso aiuti statali. Tuttavia, per favorire il ricambio del parco macchine attraverso gli strumenti oggi a disposizione (Psr, Bando Inail agricoltura, Credito d’imposta agricoltura 4.0), occorre più coordinamento tra regioni, Europa e Ministeri delle politiche agricole e del lavoro perché da una visione comune si possa costruire un percorso coerente, che non dimentichi i contoterzisti”. A chiedere interventi a sostegno della sicurezza delle macchina agricole il presidente dell’Unione Contoterzisti – Uncai Aproniano Tassinari che è intervenuto a EDP – Eima Digital Preview.

“La priorità – ha detto Tassinari – è rottamare i mezzi agricoli vecchi. Questo fa sì che i contoterzisti siano esclusi dai principali finanziamenti pubblici finalizzati a questo. In genere, infatti, i loro macchinari hanno meno di 10 anni. La cifra di modernità ed efficienza che i contoterzisti portano in agricoltura trova una sintesi efficace nella parola “professionalità”. Già da qualche anno la Lombardia riconosce la professionalità dei contoterzisti con l’albo degli agromeccanici e finanziamenti rivolti ai suoi scritti”.

Una strada che riconosce l’importanza dell’economia di scala e della professionalità introdotte in agricoltura dai contoterzisti e che ha ricadute positive su tutta la filiera, sull’ambiente, su qualità e quantità delle produzioni e sulla sicurezza sul lavoro. Una strada che deve unire in un’unica visione tutte le Regioni d’Italia, i Ministeri e l’Europa: “Agricoltori e contoterzisti sono nella stessa barca. Ma in un’Italia rurale estremamente parcellizzata, gli agricoltori sono i passeggeri, mentre i contoterzisti sono quelli che remano. Gli agricoltori sono i datori di lavoro dei contoterzisti. Senza finanziamenti pubblici non potrebbero pagarli e abbandonerebbero la barca, lasciandola alla deriva o in mani sbagliate”, conclude il presidente dei Contoterzisti, contrario che vi sia un allargamento dei Psr ai contoterzisti, ma determinato nel ricordare come la tipologia dei loro investimenti sia diversa da quella degli agricoltori e per questo necessiti di sostegni mirati e distinti.

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