Decreto Rilancio. Esonero contributivo per le aziende agricole

In occasione della conversione in legge del Decreto Rilancio, il Parlamento ha introdotto un esonero contributivo per le imprese agricole assuntrici di manodopera.

L’accavallarsi degli interventi normativi che hanno l’intento di alleviare i riflessi economici negativi per le imprese, conseguenti all’emergenza sanitaria Covid 19, al momento non ha consentito di chiarire l’effettiva portata e l’applicabilità della disposizione in commento.

Da qui a breve comunque, l’Inps dovrebbe pubblicare una circolare applicativa. Potranno beneficiare dell’esonero le imprese che esercitano le attività delle filiere agrituristiche, apistiche, brassicole, cerealicole, florovivaistiche, vitivinicole, dell’allevamento, ippicoltura, pesca e acquacoltura. I codici attività interessati dall’esonero sono riportati qui sotto.

L’esonero è limitato ai contributi a carico del datore di lavoro, al netto di altre eventuali agevolazioni per le quali gli stessi datori di lavoro hanno diritto. Questi ultimi dovranno essere in possesso del DURC regolare, non dovranno presentare violazioni delle norme fondamentali a tutela delle condizioni di lavoro e rispetto degli altri obblighi di legge.

Dovranno anche aver rispettato gli accordi ed i contratti collettivi nazionali, nonché quelli
regionali, territoriali o aziendali, sottoscritti dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative.

Immaginiamo che le condizioni sopra rappresentate dovranno essere auto dichiarate dal datore di lavoro, salvo poi verifica da parte dell’Inps.
Le imprese oggetto di esonero sono individuate dai seguenti codici attività (ATECO), dichiarati all’Agenzia delle entrate:

• 01.11.xx – Coltivazione di cereali;
• 01.50.xx – Coltivazione agricole
associate all’allevamento animale
attività mista;
• 01.28.xx – Coltivazione di spezie,
piante aromatiche e farmaceutiche;
• 01.19.10 – Coltivazione di fiori in
piena aria;
• 01.19.20 – Coltivazione di fiori in
colture protette;
• 01.21.00 – Coltivazione di uva;
• 01.29.00 – Coltivazione di altre
colture permanenti (inclusi alberi
di Natale);
• 01.30 – Riproduzione piante;
• 01.41.00 – Allevamento di bovini
e bufale da latte, produzione di latte crudo;
• 01.42.00 – Allevamento di bovini
e bufalini da carne;
• 01.43.00 – Allevamento di cavalli
e altri equini;
• 01.44.00 – Allevamento di cammelli e camelidi;
• 01.45.00 – Allevamento di ovini e
caprini;
• 01.46.00 – Allevamento di suini;
• 01.47.00 – Allevamento di pollame;
• 01.49.10 – Allevamento di conigli;
• 01.49.20 – Allevamento di animali da pelliccia;
• 01.49.30 – Apicoltura;
• 01.49.40 – Bachicoltura;
• 01.49.90 – Allevamento di altri
animali nca;
• 03.11.00 – Pesca in acque marine
e lagunari e servizi connessi;
• 03.12.00 – Pesca in acque dolci e
servizi connessi;
• 03.21.00 – Acquacoltura in acqua
di mare, salmastra o lagunare e
servizi connessi;
• 03.22.00 – Acquacoltura in acque
dolci e servizi connessi;
• 46.21.22 – Commercio all’ingrosso di sementi e alimenti per il bestiame (mangimi), piante officinali,
semi oleosi, patate da semina;
• 46.22 – Commercio all’ingrosso
di fiori e piante;
• 47.76.10 – Commercio al dettaglio
di fiori e piante;
• 47.89.01 – Commercio al dettaglio
ambulante di fiori, piante, bulbi,
semi e fertilizzanti;
• 55.20.52 – Attività di alloggio
connesse alle aziende agricole;
• 56.10.12 – Attività di ristorazione
connesse alle aziende agricole;
• 81.30.00 – Cura e manutenzione
del paesaggio inclusi parchi giardini e aiuole;
• 82.99.30 – Servizi di gestione di
pubblici mercati e pese pubbliche.

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