Prosciutto di Parma verso la modifica. Il Disciplinare di produzione è in Commissione europea

Si conclude positivamente la fase nazionale di valutazione della proposta di modifica del Disciplinare di produzione del Prosciutto di Parma da parte del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, che ha inviato il dossier alla Commissione europea per l’espletamento dell’ultima fase istruttoria mantenendo inalterato il testo presentato dal Consorzio.

“Siamo molto soddisfatti della decisione del Ministero, perché queste modifiche sono davvero importanti per il bene dell’intera filiera – sottolinea Vittorio Capanna, presidente del Consorzio del Prosciutto di Parma -. L’iter è ancora molto lungo e ci fa piacere aver superato positivamente tutte le osservazioni sollevate a livello nazionale. Da oggi la valutazione sarà in capo alla Commissione europea e speriamo di proseguire nella direzione di migliorare il livello qualitativo del nostro prodotto, renderlo competitivo sul mercato e coerente con le nuove richieste del consumatore. Ringraziamo il Ministero per aver sostenuto la nostra filiera che ha compreso l’importanza di rivedere e attualizzare alcune norme che regolano la produzione di Prosciutto di Parma”.

 Il nuovo Disciplinare è stato modificato a tutti i livelli della filiera, spaziando dalle caratteristiche della materia prima – tra cui la genetica, il peso e l’alimentazione dei suini e le caratteristiche delle cosce fresche – fino al prodotto finito come metodo di lavorazione, peso e stagionatura minima del prosciutto prolungata a 14 mesi, parametri analitici di valutazione della qualità, modalità di vendita, prodotto preaffettato, ecc…

Il Disciplinare, il nuovo piano di controllo e la recente adozione del Registro Italiano Filiera Tutelata, rappresentano i tre pilastri per il rilancio del comparto in grado di assicurare una maggiore trasparenza e chiarezza nei rapporti di filiera e di rafforzare il sistema di prevenzione delle frodi per garantire al consumatore un prodotto più sicuro.

Il Consorzio del Prosciutto di Parma – con il consueto supporto del Mipaaf – si mette ora a completa disposizione delle Autorità europee per la valutazione finale sulle proposte di modifica.

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