Fondi Ue per agricoltura, cambiare le regole in corsa è insensato, aumenta divario Nord-Sud

BARI – Cambiare le regole in corsa per la distribuzione tra territori italiani dei fondi per l’agricoltura danneggia gravemente la nostra regione e tutte le altre dell’ex Obiettivo 1: è quanto sostiene Confagricoltura Puglia che mette in risalto l’importanza di rendere moderno e competitivo il comparto produttivo pugliese.

A voler cambiare le carte in tavola a giochi già iniziati, sono 14 regioni del Centro Nord. La questione è legata al nuovo plafond stanziato dall’Ue per lo sviluppo rurale, all’Italia spetterebbero dal primo gennaio 2021 sino a tutto il 2023 quasi 3 miliardi di euro. Somma alla quale si andrebbero ad aggiungere oltre 910 milioni di euro per il covid. Il criterio storico prevede che di questi importi il 51% vada alle regioni ex Obiettivo 1 e tra queste la Puglia. Regola che le Regioni del Centro Nord vorrebbero veder cambiate con l’introduzione di criteri legati alla competitività delle imprese, nuovi criteri che penalizzerebbero di fatto le piccole produzioni.

L’organizzazione degli agricoltori pugliesi invece chiede che la ripartizione resti invariata e che lo scopo della misura resti quello originario, diminuire il divario e rendere le regioni del Sud competitive. Una istanza forte, che verrà rimarcata durante i lavori del webinar organizzato da Confagricoltura Puglia che si terrà mercoledì prossimo a partire dalle ore 10 e che vedrà la partecipazione, tra gli altri, di Paolo De Castro, vicepresidente Commissione per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento Europeo; Raffaele Fitto, co-presidente Gruppo Ecr – Conservatori e Riformisti Europei presso il Parlamento Europeo; Donato Pentassuglia, assessore all’Agricoltura Regione Puglia e  coordinatore degli assessori regionali all’Agricoltura.

“L’obiettivo principale dei fondi europei è sostenere le regioni svantaggiate in un’ottica di riequilibrio”, dice Luca Lazzàro, presidente di Confagricoltura Puglia.  “La rimodulazione, invece, andrebbe a penalizzare oltremodo la Puglia e tutte le regioni del Sud ex Obiettivo 1 che hanno necessità di maggiori risorse per colmare il divario con le altre regioni italiane”.

Per Lazzàro, sostenere le regioni del Sud non va a vantaggio solo del Mezzogiorno ma di tutto il Paese. “È un interesse complessivo – dice –  che le regioni del Sud continuino il processo di ammodernamento e di realizzazione delle infrastrutture. Con l’introduzione di nuovi criteri, che favoriscono i grandi produttori e penalizzano le piccole e micro produzioni, avremo un sud sempre meno competitivo. Attendiamo adesso gli esiti della Commissione finanza della conferenza delle Regioni che approfondirà la questione della copertura finanziaria e la Conferenza dei presidenti che andrà a cercare di mediare le posizioni”. La Puglia ha bisogno di risorse per combattere la battaglia contro la Xylella e di infrastrutture, soprattutto irrigue”. Attendiamo anche – conclude –  le decisioni che si andranno a prendere sul Recovery Plan e la definizione della proroga sulle risorse non spese del Psr”.

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