Indicazioni geografiche. De Castro e Dorfmann: NO a paletti in Cina, nuove misure in contrasto con accordo UE

BRUXELLES – “La richiesta è in netto contrasto con l’accordo appena entrato in vigore tra Unione europea e Repubblica popolare cinese, e Pechino dovrà spiegare quali misure ha predisposto per tutelare nel suo territorio la promozione delle nostre Indicazioni geografiche”.

Questo, in sintesi, il messaggio di Paolo De Castro e Herbert Dorfmann, coordinatori S&D e PPE alla commissione Agricoltura del Parlamento europeo, che insieme ad altre due deputate – Clara Aguilera (S&D) e Anne Sander (PPE) – hanno presentato oggi alla Commissione Ue un’interrogazione con richiesta di risposta scritta per evitare ulteriori difficoltà commerciali per i Consorzi di tutela dei prodotti agroalimentari a Indicazione geografica (Ig).

“Nelle ultime settimane – spiegano i due europarlamentari – le autorità cinesi hanno avanzato una richiesta nei confronti dei Consorzi di tutela dei prodotti Ig europei, di dotarsi di un rappresentante legale nella Repubblica popolare cinese per potervi svolgere normali attività di promozione dei propri prodotti. Una richiesta che comporterebbe per i Consorzi un’interruzione immediata delle attività promozionali in territorio cinese, con gravi ripercussioni in termini di visibilità e tutela dei prodotti di qualità europei ed esacerbando una situazione già critica a causa della pandemia da Covid-19”.

“Considerando che questa richiesta si pone in contrasto con la recente entrata in vigore dell’Accordo tra l’Unione europea e la Repubblica popolare cinese sulla cooperazione e la protezione dall’imitazione e dall’uso improprio della denominazione di 200 Indicazioni geografiche europee e cinesi”, concludono De Castro e Dorfmann “chiediamo alla Commissione di intervenire con le autorità cinesi per chiarire tale situazione, e predisporre misure immediate per salvaguardare la tutela e la promozione delle Indicazioni geografiche italiane ed europee in territorio cinese”.

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