Pomodoro da industria Centro Sud. Intesa a +10 euro a tonnellata per campagna 2021

ROMA – Riconosciuto agli agricoltori sovrapprezzo di 10 euro per criticità legate a siccità e Covid

C’è l’intesa sulla campagna 2021 del pomodoro da industria al Centro Sud.

Dopo una lunga trattativa, l’Anicav, l’Associazione nazionale industriali conserve alimentari vegetali, e le OP, le Organizzazioni dei Produttori del bacino Centro Sud Italia hanno definito il Contratto Quadro d’area per la gestione della prossima campagna di trasformazione del pomodoro.
Le parti, sulla base di una serie di criteri oggettivi, hanno riconosciuto alla parte agricola un sovrapprezzo di 10 euro per i maggiori costi di produzione, sia sul lungo che sul tondo, assorbendo interamente quanto concesso nella scorsa campagna per le criticità legate alla siccità e all’emergenza sanitaria.
I prezzi medi di riferimento applicabili saranno: 105,00/ton per il pomodoro tondo e 115,00/ton per il pomodoro lungo, oltre a una maggiorazione del 40% per il biologico.
Con la firma del contratto quadro, le parti hanno confermato l’attenzione della filiera alla sostenibilità etica, ambientale e sociale.
In particolare, in un’ottica di tutela del territorio le OP si sono impegnate, anche attraverso la definizione di parametri qualitativi più restrittivi, a garantire una raccolta ecosostenibile e la consegna di un prodotto quanto più possibile privo di terreno e pietre al fine di venire incontro alle difficoltà registrate negli anni dalle aziende di trasformazione nella gestione del terriccio, soprattutto nel bacino idrografico del Sarno.
Le parti, inoltre, sosterranno e promuoveranno le attività connesse al reclutamento dei lavoratori e alla gestione telematica dell’offerta di lavoro e dei servizi di trasporto poste in essere nell’ambito del progetto “Fi.Le. – Filiera Legale”, finanziato a valere sul PON Legalità e la cui area di intervento è la provincia di Foggia.
Quella che si prospetta, in generale, è una campagna di trasformazione molto complessa per il pomodoro da industria in Italia. A fronte di un incremento programmato della produzione del 10/15%, bisognerà fare i conti con le difficoltà di approvvigionamento della banda stagnata e con il conseguente importante aumento del costo di acquisto delle scatole che, sommato agli ulteriori rincari, in particolare degli altri imballaggi e dell’energia, oltre che della stessa materia prima, andrà a gravare in modo significativo sul costo dei prodotti finiti.
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