Dal biologico al data sharing, a Enovitis in Campo il meglio delle tecnologie per la viticoltura

ASTI – Un progetto di “droni, connettività a lunghissima distanza e data sharing” per mappare anche le aree più remote del territorio, “biotour” guidati per analizzare tutte le nuove risorse per il biologico e collaborazioni nel segno dell’agricoltura di precisione, ma anche le innovazioni in tema di difesa, a partire dal mal dell’esca.

Sono solo alcune delle novità dell’edizione 2021 di Enovitis in campo, la manifestazione itinerante targata Unione italiana vini che i prossimi giovedì e venerdì (1 e 2 luglio) porterà tra i filari dell’azienda Pico Maccario (Mombaruzzo – AT) il meglio delle tecnologie per la viticoltura, espressione di un settore, quello delle macchine agricole, che nel 2020 ha realizzato quasi 782 milioni di euro di export, in crescita del 5,7% sul 2019 nonostante la congiuntura pandemica.

Anticipatore di tendenze e vero e proprio boom nella vitivinicoltura, il biologico debutta a Enovitis in campo grazie alla collaborazione con FederBio Servizi, la società di consulenza specializzata nell’assistenza culturale, sociale, tecnica ed economica a tutte le componenti della filiera biologica. Dopo aver esaminato le autocandidature delle aziende espositrici, gli esperti di FederBio Servizi delineeranno dei percorsi tematici segnalando con un bollino tutte le proposte (dai software alle attrezzature per la viticoltura, e dai prodotti per la nutrizione e la difesa fino alle barbatelle) valutate “interessanti per il biologico”, con un excursus a tutto tondo sulla coltivazione biologica della vite dall’impianto al prodotto finito.

Ad alto contenuto di innovazione anche la collaborazione tra Politecnico di Torino e Università di Torino e il Consorzio tutela Vini d’Acqui, il Consorzio del Barbera d’Asti e il Consorzio dell’Asti, che a Enovitis in campo presenteranno un progetto di monitoraggio e mappatura del territorio che coinvolge 17 aziende agricole guidate da giovani viticoltori under 40. Unico per scala, raggio di azione e tecnologie implicate, tra cui sistemi di ultimissima generazione per la trasmissione di dati di monitoraggio fino a 700km di distanza e droni con camere multispettrali, il progetto punta a rilevare e mappare (particella per particella) l’evoluzione triennale delle variazioni micro-metereologiche, condizioni vegetative e fitosanitarie, in un’ottica di razionalizzazione, sostenibilità e definizione su microscala degli interventi.

E la mappatura e raccolta di dati sito-specifici sono alla base anche di “Ripreso” (Rilievo della variabilità Intra-parcellare e applicazioni di PRecisione per una viticoltura Efficiente e Sostenibile – Misura 16.1.01 del PSR Emilia-Romagna) un progetto realizzato dall’Università di Piacenza in collaborazione con New Holland Agriculture e Pico Maccario e coordinato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore che punta a ottimizzare le prestazioni economiche delle aziende vitivinicole attraverso l’agricoltura di precisione. Grazie ai dati acquisiti con il sensore di prossimità MECS-Vine®, infatti, con “Ripreso” è possibile descrivere la variabilità intra-parcellare e realizzare mappe di prescrizione per l’applicazione di input anche in tempo reale. I principali ambiti operativi riguardano l’inerbimento temporaneo, la difesa antiperonosporica e la vendemmia selettiva.

A queste iniziative si aggiungono gli approfondimenti targati Unione italiana vini con gli ultimi aggiornamenti anche sul monitoraggio del mal dell’esca, che saranno presentati in uno stand dedicato al progetto dai collaboratori Uiv.

Enovitis in campo è la manifestazione di riferimento in Italia per la tecnologia in viticoltura e accoglie in media circa 6mila visitatori ogni anno. L’edizione 2021, prima fiera del settore in presenza dopo lo stop forzato dalla pandemia, aprirà i battenti giovedì con 163 espositori.

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