Cinghiali e fauna selvatica, CIA Veneto: Due anni persi, avevamo proposto di cambiare la legge nel 2019

VENEZIA – «Bene che torni l’attenzione sulla fauna selvatica, è due anni che chiediamo di intervenire: l’obiettivo è comune e riguarda tutto il mondo agricolo».

CIA Veneto, attraverso il suo presidente Gianmichele Passarini, commenta così la mobilitazione sulla proliferazione dei cinghiali di ieri.

«Era maggio del 2019 quando avevamo svolto una analoga manifestazione a Venezia – ricorda Passarini – con tanto di incontro con l’allora assessore regionale all’Agricoltura. In quell’occasione avevamo lanciato una proposta: la modifica della legge 157/1992, quella che si occupa della fauna selvatica. Si tratta di una legge datata, nata in una situazione ambientale e sociale completamente diversa da quella attuale. Per questo motivo la Cia Agricoltori Italiani ha proposto una radicale riforma di quella legge. La finalità di fondo, indicata già nel titolo, deve essere modificata passando dal principio di “protezione” a quello di “gestione”».

«La fauna selvatica – aggiunge Passarini – pur essendo patrimonio dello Stato, è affidata in gestione alle Regioni. Per questo motivo, se un animale selvatico ha provocato dei danni a persone o a cose, come avviene soprattutto in occasione di un incidente stradale, è possibile chiedere alla Regione sul cui territorio è avvenuto il fatto un eventuale risarcimento in quanto civilmente responsabile. Ma attenzione: per avere diritto al risarcimento occorre dimostrare che la Regione è, almeno in parte, responsabile in quanto non ha adottato tutte le misure idonee ad evitare che la fauna selvatica abbia arrecato un danno nel caso concreto».

Ed un capitolo intero della proposta di legge riguarda il rapporto con l’attività venatoria. «Il controllo delle specie in eccesso deve rappresentare un’azione prioritaria nella programmazione faunistica, mettendo in campo tutti gli strumenti preventivi e operativi necessari, anche con strumenti di emergenza e di pronto intervento.

Il controllo, anche quando prevede l’abbattimento selettivo dei selvatici, deve essere svolto prioritariamente da personale pubblico e/o dagli addetti della vigilanza venatoria, oltre che dall’azione ordinaria della caccia selettiva. Deve essere prevista o rafforzata la possibilità di istituire personale ausiliario, adeguatamente preparato e munito di licenza di caccia, per essere impiegato dalle autorità competenti in convenzione».

Passarini plaude dunque al nuovo interessamento della Regione Veneto o di chi – come il senatore De Poli – intende appoggiare la protesta degli agricoltori e invita a ripartire dal testo predisposto da CIA. «Che è a disposizione di tutti, non vogliamo mettere la bandiera su questa battaglia: prima arriveremo alla modifica della legge in Parlamento, meglio sarà per tutti».

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