Lavoro. Rinnovato dopo 10 anni il contratto nazionale degli allevatori. Sindacati soddisfatti per CCNL: premiato ruolo strategico lavoratori

ROMA – È stato raggiunto nella tarda serata di ieri l’accordo per il rinnovo del CCNL per i dipendenti dalle Organizzazioni degli Allevatori, Consorzi ed Enti Zootecnici, scaduto a dicembre 2010.

A darne notizia sono Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e Confederdia, che esprimono soddisfazione per essere riusciti a siglare un’intesa che diventa il nuovo punto di riferimento in “un settore che sta vivendo profonde trasformazioni legate alle normative italiane ed europee, all’innovazione tecnologica, ai consumi alimentari”.

“I dipendenti delle associazioni di allevatori – affermano i sindacati – non si sono mai fermati, nonostante la lunga vacanza contrattuale e l’impatto della pandemia sulle filiere agroalimentari, dunque questo rinnovo è anche un importante riconoscimento per l’essenzialità del loro ruolo in un settore strategico per il Made in Italy e per le sfide del Green Deal europeo”.

“Il nuovo contratto”, spiegano Fai, Flai, Uila e Confederdia, “si contraddistingue per alcuni punti specifici, a cominciare dalla durata, che vista la vacanza contrattuale, abbiamo voluto limitare al biennio 2021-2022 per riallineare il CCNL alla regolare cadenza contrattuale e assicurare continuità per il negoziato del prossimo biennio. Rispetto alla classificazione, assieme all’aggiornamento di mansionari e profili abbiamo previsto il principio dell’avanzamento professionale, tramite scorrimento automatico, per determinate categorie, al fine di garantire ai lavoratori una chiara prospettiva di carriera ed il riconoscimento della professionalità acquisita”.

Altro punto qualificante, riguarda il consolidamento e l’ampliamento degli spazi riservati alla contrattazione integrativa al fine di garantire le peculiarità delle diverse realtà territoriali. L’aumento salariale sarà del 2% nel biennio più il mantenimento dell’IVC (indennità di vacanza contrattuale) già presente in busta paga e che vale circa lo 0.7%.

“Nelle condizioni date – concludono Fai-Cisl, Flai-Cgil, Uila-Uil e Confederdia – crediamo sia davvero un buon risultato l’essere riusciti a rilanciare le relazioni sindacali e a concludere un accordo che aggiorna salario e normativa in una prospettiva che ci consente di guardare con meno incertezze al futuro del lavoro nella zootecnica italiana”.

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