Olio extravergine d’oliva, conoscerlo per non sprecarlo. Dagli abbinamenti alla corretta conservazione

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ROMA – Conoscerlo bene per utilizzarlo al meglio e non sprecarne nemmeno una goccia. E’ l’invito lanciato da ASSITOL, l’Associazione Italiana dell’Industria olearia, in occasione della Giornata Nazionale contro lo spreco alimentare (del 5 febbraio).

L’iniziativa vuole promuovere le buone pratiche nella gestione del cibo, spesso mal utilizzato o mal conservato e quindi “condannato” ad essere sprecato. E’ quello che purtroppo capita ogni anno a circa il 17% degli alimenti prodotti, pari a 931 milioni di tonnellate di cibo, secondo le stime della Fao, l’organizzazione Onu per l’alimentazione e agricoltura. Un rischio che riguarda persino un alimento prezioso e amatissimo in Italia come l’extra vergine d’oliva. “Si pensa sempre che l’olio non vada sprecato – afferma Anna Cane, presidente del Gruppo olio d’oliva dell’Associazione – è un’impressione errata. E’ vero che ha una vita relativamente lunga, ma può deteriorarsi se non viene preservato con cura. Inoltre, se in cucina è abbinato in modo improprio, l’olio non potrà esprimere fino in fondo le sue caratteristiche organolettiche, andando sprecato in termine di resa nei piatti e di valorizzazione delle pietanze a cui è accostato”.

E’ un peccato sciupare un alimento così importante, ma bastano alcune indicazioni pratiche per proteggere l’alimento simbolo della Dieta Mediterranea. L’olio d’oliva non ha una vera scadenza, tanto che si preferisce parlare di “termine minimo di conservazione”, vale a dire il periodo in cui il prodotto mantiene tutte le sue qualità sensoriali e salutistiche. In media l’olio dura circa 18 mesi, ma è sempre opportuno controllare l’indicazione in etichetta, che raccomanda fino a quando può essere utilizzato.

Tuttavia, l’olio è un alimento “vivo” e rischia di perdere facilmente il suo tesoro di sapori e proprietà nutrizionali. Come prevenire il problema? Le regole suggerite da ASSITOL sono chiare: l’olio d’oliva deve stare lontano dalla luce, dalla temperatura in eccesso, dall’aria e dagli odori impregnanti.

In pratica, l’extra vergine vive bene in dispensa, in un luogo buio e senza eccessi di calore o freddo. Dopo l’uso va tappato accuratamente ed è sempre meglio scegliere prodotti in bottiglia scura. Per aiutare i consumatori ad impiegare e conservare nel modo giusto questo prodotto ASSITOL, in collaborazione con Unione Nazionale Consumatori, ha stilato la Guida “Olio extra vergine di oliva: un tesoro da preservare”, scaricabile gratuitamente online (https://www.assitol.it/guida/).

Oltre a conoscere le regole della corretta conservazione, il consumatore che non voglia sprecare questo concentrato di salute e gusto deve anche imparare ad impiegarlo bene a tavola. Un olio dal fruttato più intenso andrà bene su carne e primi piatti importanti, uno più delicato sul pesce e sulle verdure, mentre sulla pasta tutto dipende dal tipo di sugo preparato. E’ utile anche differenziare l’olio per il condimento a crudo da quello destinato alla cottura.

“Se si conosce l’extra vergine d’oliva, lo si impiega in modo corretto – commenta la presidente del Gruppo olio d’oliva di ASSITOL – e non se ne spreca nemmeno una goccia”.

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