Focus su Legge di Bilancio 2022 e PNRR e PAC. CREA collabora a rapporto ISTAT su settore agricolo e agroalimentare

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ROMA – Investimenti per le imprese, le filiere, l’occupazione e la tutela dei prodotti, ma anche l’attuazione del Next Generation EU, la sicurezza alimentare e la riduzione della dipendenza dall’estero di alcuni input, l’aumento della produzione di energia rinnovabile e il rafforzamento dei metodi di produzione più sostenibili.

Il CREA collabora al consueto rapporto ISTAT sul settore agricolo con un focus sulla Legge di Bilancio 2022 e PNRR e PAC, illustrando le molteplici risposte alla crisi legata alla pandemia e a quella in Ucraina, a disposizione del settore, in un’ottica di rafforzamento del sistema agroalimentare.

In particolare gli interventi per sostenere e rilanciare il settore agricolo, circa 2 miliardi di euro,  riguardano la gestione del rischio e la difesa delle produzioni (l’istituzione del fondo mutualistico nazionale per la copertura dei rischi catastrofali alle produzioni agricole;
le assicurazioni agevolate, listituzione di Fondi per contrastare l’insetto bostrico, le specie esotiche invasive; investimenti per il contenimento della diffusione della Xylella fastidiosa), lo sviluppo della filiera agroalimentare e della pesca (il Fondo per il sostegno dell’enogastronomia italiana,  per il sostegno delle eccellenze della gastronomia e dell’agroalimentare italiano e per il sostegno delle eccellenze della gastronomia e dell’agroalimentare italiano), interventi a sostegno delle filiere apistica e per promuovere lo sviluppo competitivo del comparto della frutta a guscio e delle filiere minori, per lo sviluppo delle colture di piante aromatiche e officinali biologiche e infine la valorizzazione internazionale dei patrimoni immateriali agro-alimentari ed agro-silvo-pastorali, dichiarati dall’UNESCO patrimonio immateriale dell’umanità.

In aggiunta, gli interventi a sostegno degli investimenti hanno interessato principalmente le imprese (50Meuro) e, in particolare, il settore forestale (l’istituzione di un fondo pluriennale per la gestione sostenibile e il ruolo multifunzionale delle foreste, l’efficienza nell’impiego delle risorse forestali per uno sviluppo sostenibile delle economie nelle aree rurali e la responsabilità e conoscenza globale delle foreste attraverso azioni di monitoraggio, ricerca e formazione) e di sviluppo delle montagne (Fondo per lo Sviluppo delle montagne per la tutela e promozione delle risorse ambientali, interventi di carattere socioeconomico per le popolazioni che vivono nei territori coinvolti; attività di informazione e comunicazione per ridurre il grave fenomeno dello spopolamento).

Per quanto riguarda il Next Generation EU, la dotazione è pari a 750 miliardi di euro a prezzi 2018 (di cui 390 a fondo perduto e 360 come prestiti); di cui 672,5 miliardi di euro (di cui di cui 312,5 miliardi come sovvenzioni e 360 miliardi come prestiti a tassi agevolati), sono destinati al Dispositivo per la ripresa e la resilienza per fronteggiare la crisi dovuta al COVID-19. Ogni Paese ha ricevuto le sovvenzioni, tenendo conto della popolazione, del Pil pro-capite e della disoccupazione. Questo significa che hanno ricevuto una maggiore dotazione di fondi i Paesi più colpiti dalla pandemia, quelli con un basso reddito pro-capite e un’alta disoccupazione. L’Italia è risultata la prima beneficiaria, ricevendo 191,5 miliardi di euro pder il periodo 2021-2026, a cui si aggiungono ulteriori 30,6 miliardi di euro del Fondo nazionale complementare per raggiungere le priorità e gli obiettivi del PNRR.

Infine, il conflitto in Ucraina, potrebbe portare ad una crescente attenzione a questioni legate alla sicurezza alimentare e a quella energetica. In tale prospettiva, per il settore agricolo, gli Stati membri saranno chiamati a orientare i loro documenti di programmazione (e in particolare il proprio Piano Strategico della PAC) per sfruttare tutte le opportunità volte a rafforzare la resilienza del settore agricolo dell’UE, ridurne la dipendenza dai fertilizzanti sintetici e aumentare la produzione di energia rinnovabile senza compromettere la produzione alimentare e trasformarne la capacità produttiva in linea con metodi di produzione più sostenibili.

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