Agroenergie. Dalle misure presentate dal Mipaaf alle polemiche del Gruppo Alternativa al Senato contro Patuanelli

ROMA – Il 30 aprile 2021 l’Italia ha presentato alla Commissione europea il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Il Piano intende rilanciare il Paese dopo la crisi pandemica, stimolare la transizione ecologica e digitale, favorire un cambiamento strutturale dell’economia, a partire dal contrasto alle diseguaglianze di genere, territoriali e generazionali. Il Piano si compone di sei Missioni e sedici Componenti, che si articolano intorno a tre assi strategici condivisi a livello europeo: digitalizzazione e innovazione, transizione ecologica, inclusione sociale. Il Piano deve inoltre rispettare il principio di “non arrecare un danno significativo” (Do No Significant Harm – DNSH), ovvero contribuire in modo sostanziale alla tutela dell’ecosistema senza arrecare danno agli obiettivi ambientali.

In tutto dal PNRR 4,88 miliardi di euro gestiti direttamente dal Mipaaf che ha destinato 1,5 miliardi al progetto delle Agroenergie (Agrisolare e Agrivoltaico). “Sulle agroenergie stiamo dimostrando con i fatti di crederci, sia per quanto riguarda il biogas e il biometano sia per quanto riguarda tutte le altre misure che stiamo predisponendo: dall’#Agrisolare all’#Agrivoltaico”, ha detto il Ministro Stefano Patuanelli sulla sua pagina FB. “Con il #PNRR abbiamo di fronte una sfida epocale che non possiamo perdere. Se vogliamo partecipare al cambiamento e far sì che il settore primario possa dare un contributo determinante, è nostro dovere concretizzare i piani che abbiamo predisposto, favorire la semplificazione e, soprattutto, credere nei nostri imprenditori. È attraverso la capacità di dare certezze a chi investe che si crea lo sviluppo”. Ancora il ministro.

La risposta è arrivata immediatamente dal Senato Gruppo Alternativa in Commissione Agricoltura, a voce della senatrice Rosa Silvana Abate e congiuntamente a Marco Dallera, Segretario nazionale del Copoi, il Coordinamento dei produttori ortofrutticoli italiani. “Qualcuno spieghi al Ministro Patuanelli che in Agricoltura si produce principalmente cibo e non energia elettrica, il Ministro Patuanelli liberi il Ministero dai portatori d’interesse e lo riempia di agricoltori (quelli veri) e di pescatori se veramente vuole sapere le reali condizioni dell’agricoltura e della pesca a livello nazionale. Basta raccontare favole: se si vogliono realmente aiutare gli agricoltori e i pescatori bisogna sostenere gli emendamenti da loro presentati attraverso me (a mia prima firma) al Decreto Ucraina (AS2564) e rivedere sia l’assegnazione dei soldi del Pnrr che del relativo fondo complementare e anziché destinarli ad infrastrutture magiche (e mitologiche), si investano per risolvere le carenze infrastrutturali dell’Agricoltura”.

Secondo la Senatrice Abate “è necessario mettere in campo misure che aiutano gli agricoltori a produrre cibo e a mantenere in vita le loro aziende ma al momento nessuna misura varata dal governo, e dal ministero dell’agricoltura, va in questa direzione.  Gli agricoltori hanno immediato bisogno di liquidità per far fronte al caro gasolio e all’aumento delle materie: è di questo che hanno bisogno e lo stanno chiedendo a gran voce da mesi ormai”. “Si sblocchi – chiede infine Abate – il mio disegno di legge sul costo di produzione nella filiera ortofrutticola che è stato fermato nella nona Commissione del Senato. Chi si occupa di agricoltura deve credere in primis nella produzione di cibo (di qualità) e non in agroenergie, biogas, biometano e chi più ne ha più ne metta”.

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